NOVARA
L'irriverenza di chi sa di non aver nulla da perdere. Mario Ferrari da Novara sa benissimo che questa sera al “PalaCastellotti” sarà difficile ripetere l'exploit di gara-1 a Novara, ma non per questo demorde dal provare a giocare il terribile scherzetto ai giallorossi. Il tecnico piemontese, subentrato a inizio aprile a Erasmo Marcon, ha avuto un ottimo ascendente sulla giovane formazione biancazzurra mettendo assieme qualche cosa come quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta in sette partite. E ora, da sfavorito, proverà a stupire tutti cercando un successo che varrebbe già la semifinale: «Onestamente non ci aspettavamo nemmeno noi di vincere sabato scorso - commenta Ferrari -. Per questo sono convinto che gara-2 sarà tutt'altra cosa, la differenza fra le due squadre è notevole. Come siamo riusciti a battere l'Amatori in gara-1? Semplice, abbiamo interpretato bene la partita. Ma a Lodi la solfa sarà diversa. Anche se noi non avremo pressioni, non siamo i favoriti e i ragazzi sono motivatissimi».
In settimana si è fermato il possente difensore argentino Mario Rodriguez: «Spero di recuperarlo, fosse solo a mezzo servizio, anche perché non ho molti giocatori con i quali sostituirlo. Ha avuto un problema alla schiena, pensavamo addirittura fosse una mezza ernia, invece fortunatamente non è così grave: ha una discopatia che lo tormenta, ma deve stringere i denti».Sabato scorso a rimettere in gioco l'Amatori nel finale fu Tataranni, che questa volta presumibilmente giocherà dall'inizio: «Così però mi sembra di sminuire gli altri lodigiani: a me l'unico leggermente sotto tono è sembrato Festa, gli altri hanno fatto la loro partita. I miei difensori stanno ancora cercando per la pista Pinto, giocatore funambolico e molto rapido. Detto ciò, però devo dire che Tataranni ha avuto un grande impatto sulla partita e sicuramente è uno di quei bomber che tutti vorrebbero». L'assetto tattico dell’Amatori non condizionerà comunque quello del Novara: «Non verremo a fare barricate. Qualsiasi coppia dei giocatori del Lodi costa più di tutta la mia squadra, inclusi cibo e trasferte, ma non per questo ci sentiamo inferiori».
Aldo Negri