"Sono spiacente di comunicare che nelle attuali condizioni tecniche, il magazine video di LNH non può continuare e probabilmente ne verrà sospesa la pubblicazione".
Con queste parole si apre la lettera che Cesare Ariatti, segretario generale della Lega Hockey, ha inviato alcuni giorni fa a tutte le società italiane segnalando i problemi che la pregevole iniziativa di comunicazione, una delle più apprezzate novità introdotta nella passata stagione, sta incontrando in queste settimane. Il testo integrale della lettera è riportato di seguito.
L'allarme lanciato da Ariatti (non un de profundis di Superhockey, ma poco ci manca) è al tempo stesso un segnale preoccupante e la conferma di un problema cronico. Non una sorpresa, ma il concretizzarsi di qualcosa che era nell'aria.
Lo sfogo del Segretario Generale entra nel merito e rende le cose ancora più chiare e preoccupanti. Sono tante le società di serie A1 e serie A2 che riprendono le proprie partite, spesso per mezzo di televisioni locali che poi le mandano in onda in differita. Per rendere possibile la realizzazione di Superhockey non servono costi in più per le società, ma soltanto la buona volontà di invare alla Lega Hockey una copia delle immagini delle partite.
Nella maggior parte dei casi questo non viene fatto e viene da chiedersi il perchè.
Dispiace dirlo, ma il perchè sta nei fatti: l'hockey su pista continua a soffrire di "nanismo societario", cioè dell'incapacità dei club di preoccuparsi oltre che del loro orticello, anche del movimento complessivo dell'hockey nazionale. Di qui l'attenzione a curare i rapporti con tv e giornali locali e a mettere in campo operazioni promozionali per avvicinare il pubblico, lasciando in secondo piano o ignorando completamente di dare il proprio contributo per la promozione dell'hockey su pista come movimento nazionale, come sistema.
Così la Lega Hockey si trova in difficoltà con uno dei suoi prodotti più innovativi e accattivanti come è Superhockey, ma vede messo in discussione anche il progetto Legahockeytv.it che ha il pregio di guardare avanti a quando, tra qualche anno, le nuove tecnologie di internet permetteranno la distribuzione sulla rete di immagini di alta qualità.
E se la Lega Hockey, organo ufficiale e di grande autorevolezza, si trova in difficoltà di questo tipo, vi lasciamo immaginare che cosa accade a hockeypista.it che si basa tutto e solo sul lavoro volontario.
Fatte pochissime eccezioni, ogni richiesta di informazioni fatta ai club cade nel vuoto e trovare informazioni aggiornate è ogni giorno più difficile. Mentre il numero di visitatori e di pagine scaricate è in continua e vertiginosa crescita, quello delle società che mandano i loro comunicati è drasticamente diminuito rispetto allo scorso anno. In serie A1 sono appena quattro: Bassano, Salerno, Lodi e Valdagno. In A2 le cose vanno un po' meglio grazie a Sarzana, Bassano, Molfetta, Forte dei Marmi, Villa d'Oro e Seregno, ma siamo ancora sotto al 50%.
L'impressione è che, di fronte a qualche numero positivo nella presenza del pubblico nei palasport e alla accresciuta presenza dell'hockey in TV, abbia fatto seguito un generale rilassamento, una sorta di appagamento che rischia di far fare a tutti il movimento dei passi indietro.
C'è da augurarsi che questo clima cambi e che si torni a quella tensione e quell'attenzione che negli anni scorsi ha permesso la nascita di tante apprezzate iniziative editoriali. Se non sarà così non sarà soltanto Superhockey a chiudere i battenti; anche hockeypista.it dovrà prendere in considerazione un ridimensionamento con buona pace delle centinaia di persone che ogni giorno ci fanno visita.
Pubblichiamo di seguito il testo della lettera inviata dalla Lega Hockey alle società.
SUPERHOCKEY 2005 IMPOSSIBILE CONTINUARE
Sono spiacente di comunicare che nelle attuali condizioni tecniche, il magazine video di LNH non può continuare e probabilmente ne verrà sospesa la pubblicazione.
Già fin dal suo esordio nella stagione 2004/05 avevamo messo allevidenza la esigenza di collaborare con LNH per la realizzazione di questo magazine, mandando settimanalmente immagini e interviste dai campi di gara (realizzabili da chiunque con una semplice videocamera amatoriale DV da 150 euro), non importava se le immagini erano girate amatorialmente, ebbene qualcosa lo scorso anno ottenevamo, da questa stagione o andiamo in giro noi a farci immagini e interviste o non arriva niente da nessuno, peggio le televisioni private che hanno lautorizzazione di LNH per trasmettere partite di hockey e che hanno lobbligo di mandare le immagini in Lega, disattendono tranquillamente questo impegno tranne TELETIRRENO, con il beneplacito elle società che ben se ne guardano dal controllare.
E ancora ricevo giornalmente richieste per autorizzare trasmissioni via web delle proprie partite (cosa che autorizziamo), richieste per realizzare magazine video locali da mandare alle loro televisioni private nella zona etc etc, insomma un elegante sistema per farci capire che:
a) non serve aver messo in azione un sito Internet come legahockeytv
b) non serve fare superhockey, non interessa nessuno
c) non serve impegnarsi in televisione interessa solo a noi
In queste condizioni non ha più senso che LNH impegni tutte le sue forze per realizzare programmi televisivi non graditi alle società e alle televisioni private in generale e per questa ragione a fine novembre cesseremo la pubblicazione di SUPERHOCKEY e rifletteremo sugli impegni televisivi successivi.
Spiace assumere queste drastiche decisioni, ma se i protagonisti di questa disciplina sportiva sono i primi a disinteressarsi totalmente del mondo dei media e in particolare della televisione localmente che è il loro primo promotore pubblicitario, non si vede come LNH possa sopperire a tali gravi lacune, ci abbiamo provato ma ormai siamo esausti e non abbiamo lintenzione di diventare una televisione privata con giornalisti e operatori tv in tutta Italia per la realizzazione dei servizi.
Personalmente non mi meraviglio cosi sono naufragate venti anni fa tutte le iniziative che il sottoscritto e altri avevo messo in atto con la carta stampata, furono ben tre dico tre le iniziative giornalistiche 1 mensile HOCKEY PISTA, 1 settimanale TUTTOHOCKEY, un bimestrale HOCKEY, tutte regolarmente fallite dopo qualche anno per i motivi su esposti, e infine anche LNH ci provò negli anni 90 con una sua pubblicazione che richiedeva lacquisizione di abbonamenti da parte dei club, esperienza fallita dopo un anno.
Analogo discorso con il pool di radio private organizzato da LNH in collaborazione con RADIO 24 sempre negli anni 90 con la trasmissione al sabato sera di azzurro hockey pista, fallita dopo due anni sempre per i noti motivi.
Pazienza è un peccato che si vada avanti in questo modo, se lhockey continuerà a non prendere coscienza che solo seri impegni professionali danno risultati tangibili e quindi di concerto tutte le sinergie che ne derivano, se non si prende coscienza di questo (ma sono ormai 20 anni che si dicono queste cose), ben difficilmente si riuscirà a fare altri passi avanti di quelli fatti fino ad ora e ringraziamo che negli anni 2000 esiste internet che un po di aiuto alla messa in circolo di notizie la dà.
Ecco se non si prende coscienza di questo, resteremo quello che siamo, ma non continuate a lamentarvi per favore perché SIAMO IO COMPRESO NOI RESPONSABILI DI QUESTO NOI E NESSUN ALTRO.
Alla conferenza stampa di presentazione dei campionati ci siamo lamentati della poca carta stampata che parlava di noi a distanza di un mese si può ben dire che abbiamo recuperato notevoli spazi e siamo senza ufficio stampa, ma a che serve tutto questo sarebbe interessante saperlo.
Grazie scusate lo sfogo
Cesare Ariatti
Segretario Generale Lega Hockey