Sui media un bottino di 11 gol, sul referto di gara del match col Forte dei Marmi il dato reale, 12. Ma lui non fa nemmeno l´ombra di polemica. «11 o 12? È lo stesso. Anche se non ne ho mai fatti così tanti, al massimo 7. Piuttosto sono felice perché la squadra ha vinto. Sono tutte cose che alimentano la passione e l´allegria. Mi piace lavorare e sono contento di aiutare i compagni». Sono parole di Pedro Gil, personaggio in piena regola, campione di umiltà e assoluto nello sport. Pedro è un simbolo dell´hockey!
Giorgio Tomaino dell´ufficio statistiche della Lega Hockey sottolinea che Pedro Gil è il primo giocatore nella storia del Valdagno a realizzare 12 reti in una gara di A1, ed è il massimo numero di reti realizzate da parte di un giocatore del Valdagno. L´ultimo ad andare vicino alla doppia cifra fu Carlos Nicolia nella stagione 2006-07 con 9 reti realizzate nella partita Valdagno-Molfetta (16-2). Tomaino fa quindi sapere che l´altro record è stato il massimo numero di reti realizzate da parte del Valdagno in una gara di serie A1: 18. Il precedente record, ora stracciato, fu proprio quello delle 16 reti realizzate contro il Molfetta.
Appassionato di tatuaggi, ne ha molti sul corpo, quanto a fascino e ´pelada´ Gil non ha nulla da invidiare a Yul Brinner, ma resta un uomo semplice. «Sono contento della mia vita. Cosa significa per me la parola felicità? Il bene della mia famiglia e il poter praticare l´hockey».
La tappa valdagnese per Pedro è stata la prima fuori da Spagna e Portogallo. Lì lo hanno voluto anche per dare il calcio d´inizio a Real Madrid-Barcellona e quando è approdato a Valdagno è stato inseguito dalle telecamere della CNN. Al suo seguito ha portato la moglie Noelia e i figli Kyllian di 10 anni e Luna di 8. «Kyllian – dice con grande soddisfazione - gioca già con le giovanili del Valdagno. Sia io che Noelia qui ci troviamo benissimo nei rapporti con la gente. Pure i nostri figli sono a loro agio. Avevo detto sì al Valdagno perché la società mi aveva fatto una buona impressione. E poi il completo accordo con i compagni. Tutte cose che mi hanno aiutato a integrarmi alla perfezione». In pista l´unico modo per fermarlo è prenderlo a bastonate. Lui ne prende un sacco, ma nessun cenno di reazione. «Destino di un attaccante – commenta -. Di questo soffre più di un difensore. Una lezione che ho condiviso fin da bambino, senza reagire né con gli avversari né con gli arbitri». Ma qualcosa che lo fa arrabbiare davvero c´è e Pedro lo confessa apertamente. «L´avversario borioso che fa di tutto per farsi credere importante quando invece non vale niente – dice -. L´hockey su pista è un gioco di squadra e ogni singolo componente è alla pari di tutti gli altri!».
Gran velocità, agilità, senso del gol, straordinario carattere competitivo e qualità tecniche sublimi quanto uniche. Eccoli qui i tratti distintivi di Pedro Gil, senza ombra di dubbio il migliore attaccante d´hockey pista al mondo. ´El Pelado´ è nato a San Sadurnì de Noya (Barcellona) il 26 aprile 1980. Ha iniziato la carriera nel Noya Freixenet e lì è rimasto fino al 2000 tranne una stagione intermedia (´98-´99) nel Tenerife. La prima uscita dalla Spagna, con meta Portogallo, nel 2000 (fino al 2002) per approdare nell´Infante de Sagre e poi nel Porto. Gil con il Noya ha vinto 1 Copa del Rey e 1 Cers. Con il Porto 7 scudetti e 2 Coppe del Portogallo. Con il Reus 1 Mondiale per Club e 1 Coppa Europa.
Dal 2009 è capitano della Selezione spagnola, con cui ha vinto 5 Mondiali (4 consecutivi), 7 Europei e 3 Coppe delle Nazioni.
Giannino Danieli