L’entusiasmo del “mustang”: Pinto ha stregato l'Amatori

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 07/03/2013 - 10:39 - Ultima modifica

LODI
In Portogallo lo chiamano “mustang”, proprio come i cavalli selvaggi del far west. Si dice che quella sia una razza equina particolarmente famosa per la resistenza, la grazia e la velocità. Se aveva intenzione di giustificare il perché di quel soprannome Joao Pinto martedì sera ci è riuscito alla grande. Il suo apporto nel 4-2 dell’Amatori sull’ostico Novara è stato a dir poco fondamentale: un concentrato di grinta, sacrificio e tecnica. L’Amatori lento e prevedibile della prima parte di serata infatti non era riuscito in mezz’ora abbondante di gioco a legittimare la supremazia di possesso palla. Addirittura, dopo l’iniziale gol di Tataranni, i giallorossi erano andati sotto subendo due gol in un minuto. Tutto senza che il portoghese (con passaporto angolano) mettesse piede in pista. Finché al 7’ della ripresa Bresciani ha deciso di gettarlo nella mischia nonostante le condizioni fisiche non perfette: in 10 minuti Pinto ha realizzato due gol e un assist che hanno spianato la strada verso il successo.
«Stanco ma felice»
«Sono contentissimo - spiega l’attaccante portoghese il giorno dopo la partita -, stanco ma tanto felice. Io sono così, ci credo sempre fino all’ultimo minuto: ho continuato a sostenere i miei compagni anche a Oporto in Eurolega quando stavamo perdendo 5-1 (la gara finì poi 6-6, nda) e martedì ho fatto lo stesso perché ero sicuro che potevamo farcela. Siamo una grande squadra e riusciremo a dimostrarlo». Il 26enne portoghese non era al meglio della condizione dopo essere tornato soltanto martedì mattina dall’Argentina, dove aveva partecipato a un torneo internazionale con la nazionale angolana: «Non ero al meglio - spiega -. Ho affrontato un viaggio lunghissimo senza poter riposare bene e la sera avevo ancora le gambe gonfie per le tante ore di volo. Poi ho sentito il pubblico che chiamava il mio nome e sapevo che dovevo fare qualcosa, dovevo ricambiare la fiducia della gente e... è andata bene. L’ultimo gol? Sicuramente ho avuto anche fortuna (al limite dei 45” ha tirato da posizione impossibile usando il corpo del portiere avversario per far carambolare la pallina nella porta del Novara, nda), ma Pedro Gil ha fatto lo stesso contro di noi: l’esperienza serve proprio a questo, ho cercato di rubare i trucchi del mestiere da un grande campione».
«Porterò gli angolani a Lodi»
Con la nazionale dell’Angola (che giocherà i Mondiali in casa a settembre) Pinto ha vinto il “Torneo internazionale de Vendimia” in Argentina: «In nazionale tantissimi mi chiedono com’è giocare a Lodi e vorrebbero un giorno venire in Italia per vedere qualche partita dell’Amatori dal vivo. Magari per i play off riusciremo a organizzare».
Ma in definitiva il soprannome "mustang" da dove arriva?
«Me l’hanno dato in Portogallo perché quando ero molto giovane e giocavo nell’Oliveirense entrai in una partita delicata contro il Barcelos di Cacau e Caio e segnai tre gol portando la partita sul 6-0 in nostro favore. Poi perché in Portogallo chiamavano “mustang” anche l'ex giocatore dell’Inter Ricardo Quaresma, e diciamo che almeno nell’aspetto lo richiamavo un po'».
Quaresma non lasciò certo un bellissimo ricordo in Italia, ma il “mustang” a rotelle pur nella sua esuberanza sta galoppando a suon di grinta e sacrificio.

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