Bassano e i suoi 50 minuti di gloria per un'impresa mai riuscita agli italiani

Andare al “Riazor” con 4 gol da difendere non significa nulla. Non è nessun vantaggio. Quella pista ha regalato poche incredibili gioie e delusioni spaventose e ne sanno qualcosa i tifosi lodigiani o novaresi. Ma ciò che il Bassano può compiere è davvero qualcosa di storico: vincere una Coppa Continentale è impresa mai riuscita a nessun club e conquistarla potrebbe essere un vanto incredibile.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 18/12/2012 - 11:54 - Ultima modifica 18/12/2012 - 22:50

Chiamatela Coppa Continentale o Supercoppa europea, chiamatela come volete, fatto sta che stiamo parlando dell’ultimo tabù dell’hockey italiano, l’ultimo incubo che ancora dev’essere sconfitto. Toccherà al Bassano provare a conquistare questo importante trofeo, dopo aver vinto con pieno merito la passata edizione della Coppa CERS, come coronamento di un inseguimento durato quasi trent’anni, iniziato in una finale contro il Tordera persa nell’85 e proseguito con le delusioni sempre in CERS con il Follonica e contro Barcellona e Vic nelle due final eight casalinghe di Eurolega.
La Continental Cup è l’unico trofeo che manca alle squadre italiane, un tabù che prosegue ininterrotto da 31 anni. In questo lasso di tempo ci hanno provato il defunto Roller Monza per ben tre volte, poi il Follonica in due occasioni oltre all’Amatori Lodi e al Giovinazzo.
Proprio i pugliesi hanno inaugurato la prima flebile edizione del lontano 1980, quando i biancoverdi subirono una sconfitta per 9-4 contro il Barcellona.
Quel Giovinazzo era reduce dalla grandiosa rimonta contro il Sentmenat nella finale di Coppa delle Coppe firmata Marzella, per quello che fu il primo alloro europeo assoluto di una formazione pugliese, vittoria che le consentì di disputare anche la prima edizione della Supercoppa europea, nella quale dovettero affrontare un Barcellona stellare, che vantava tra le sue fila i vari Trullols, Vila Puig, Centell e via dicendo. Gente che ha fatto la storia di questo sport.
Il secondo tentativo di conquistare il trofeo fu del Roller Monza, che nel 1989 affrontò il Noia. I biancazzurri, all’inizio del loro grande ciclo, a Brugherio sciuparono un cospicuo vantaggio firmato Cinquini – Paez – Aguero, facendosi rimontare da Joan Torner e Gaby Cairo fino la 3-2. Nel ritorno di S. Sadurni, il Roller giocò una grande partita, ribattendo con Girardelli alla rete di Torner, passando poi a condurre nella ripresa con Paez e venendo raggiunta sul 2-2 da Cairo. L’arbitraggio del portoghese Armelin Ferreira fu intransigente con gli italiani e Aguero ne fece le spese con un cartellino rosso. La coppa però sfugge beffardamente dalle mani di Cupisti e soci grazie ad una rete di Buxaderas a 26 secondi dalla sirena, un gol che pareggiò il 3-2 dell’andata. Ai rigori vinceranno i padroni di casa, in quella che fu la prima di una lunga serie di sofferenze europee del Roller, che in campo continentale non godrà mai di troppa fortuna.
Il Roller Monza proverà altre due volte a vincere la Supercoppa, trovandosi di fronte sempre delle corazzate spagnole. Nel 1992 fu il Liceo di Martinazzo, Carles e Pujalte a sconfiggere i brianzoli nella doppia sfida (9-6 e 4-6), mentre nel 1995 l’Igualada ribaltò il 2-1 del Palasesto con un altro 3-2 ai tiri di rigore, firmato da Santi Cardà.
E quella del 16 dicembre 1995 fu anche l’ultima apparizione europea dei biancazzurri, che concluderanno nel maggio ’96 la loro breve ed avvincente storia.
Per l’Igualada si trattava della terza coppa consecutiva conquistata da una formazione guidata da Figueroa e con gente del calibro di Cardà, Guillen, Gabaldon ed i fratelli Folguera, che  l’anno precedente sconfisse anche l‘Amatori Lodi, vincendo per 5-0 al “Les Comes” dopo l’1-1 del Palacastellotti.
Nel 1998 la Supercoppa acquisisce definitivamente il nome di Coppa Continentale e da allora solamente il Follonica riuscì nell’impresa di arrivare vicino al successo, battendo inutilmente il Barcellona in due occasioni.
Nel 2005 i maremmani arrivarono ad un soffio dalla rimonta, perdendo 4-0 l’andata al Palau, ribaltato al Capannino con un bellissimo ma inutile 7-4, mentre nella stagione successiva il 7-1 subito nella capitale catalana venne bissato solamente da un 2-0.
Ora è la volta del Bassano, che cercherà di entrare nella storia in una sfida che si preannuncia estremamente difficile ed altamente avvincente. Ma attenzione, perché il “Riazor” è ostacolo terribile, nonostante le quattro reti di vantaggio.

 

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