Lo scudetto rinato parla vicentino

Al palasport di Sandrigo Bassano ha vinto il campionato battendo in finale il Viareggio. Breganze chiude al quinto posto Grande entusiasmo del pubblico.

Scritto da Il Giornale di Vicenza - Pubblicato il 10/12/2012 - 15:54 - Ultima modifica

 

Dopo sei anni, l´hockey su pista ha di nuovo le proprie regine. E parlano vicentino. Da ieri lo scudetto nazionale femminile è cucito infatti sulle casacche giallorosse delle ragazze del Bassano, che si sono imposte per 7-4 sul Viareggio al termine di due giorni di gare. Nel fine settimana il palazzetto dello sport di Sandrigo ha ospitato il redivivo campionato italiano di questa disciplina, assente dal calendario sportivo dal 2006.
L´evento è stato organizzato dal Pool hockey pista provinciale, presieduto da Maddalena Castello, su indicazione della Federhockey e con la “benedizione” del Comitato regionale della Federazione. Sei le squadre che si sono date battaglia fino alla finalissima di ieri a mezzogiorno: Breganze, Bassano, Viareggio, Lodi, Eboli e Matera. Carico di energia il pubblico, tra cori e applausi, e le giocatrici non si sono risparmiate. Nel confronto tra Bassano e Viareggio le prime a portarsi in vantaggio, al 3´, sono state le vicentine, allenate da Luca Maria Ventra, ma le toscane, accompagnate dal mister Cesare Frediani, non hanno perso la carica. Il match si è chiuso sul 7-4, dopo un´avvincente rincorsa nel secondo tempo. Per il Bassano sono andate a rete Erica Ghirardello (2), Elena Tamiozzo (5) e, con la fascia da capitano, Chiara Marchesini (2). Il Viareggio ha risposto con i gol di Giulia Galeassi (3) e Cinzia Vannucci (1).
Il confronto tra Matera e Cresch Eboli, che si sono giocate il terzo e quarto posto, si è chiuso sul 5-0. A rete, per la formazione lucana, Mariateresa Mele (3) e Luisa Lamacchia (2). Amatori Breganze e Lodi si sono sfidate invece per il quinto e il sesto posto. Si è imposta la squadra di casa, per 4-2. In gol per le breganzesi Antonella Gavassolo (1), Erika Marullo (2) e Antonella Sorgato (1); per le lombarde Ilaria Scotti (1) e Samantha Tamiazzo (1).
Non è stata solo questione di stecche e punti, ma soprattutto un modo per far sentire, a suon di gare, che l´hockey femminile può regalare emozioni. Lo hanno ribadito i numerosi dirigenti presenti, tra cui Giorgio Grigolato, presidente regionale Fihp e due consiglieri nazionali della Federazione Paolo Centomo di Valdagno e Marcello Bulgarelli di Correggio. Non poteva mancare infine “lady hockey”, com´è stata soprannominata, Maddalena Castello, presidente del Pool hockey Pista Vicenza.
«L´iniziativa rappresenta una vetrina per far tornare queste ragazze a giocare - hanno spiegato Grigolato e Castello - tutte le società hanno una presenza femminile, ma poche hanno una squadra. Speriamo che queste giornate e l´assegnazione del titolo nazionale possano servire da stimolo per le società, in modo che almeno le più grandi costituiscano il settore femminile. La speranza è di poter organizzare un piccolo campionato e costituire una Nazionale». Presente anche Fausto Pozzan, allenatore dell´hockey Sandrigo, nonché dei centri federali nazionali femminili che si sono tenuti a Roana in estate. «Riuscire a far ripartire il campionato femminile è stato un segnale importantissimo – ha detto –. La Federazione ha capito che le donne rappresentano un valore anche in questo sport».

Alessia Zorzan

Un gruppo eterogeneo ma unito
Qualcuna ne è uscita ammaccata, come Elena Toffanin che ha alzato la coppa con un cerotto sotto l´occhio. Capita, quando si spinge al massimo. «È hockey - sorride Chiara Marchesini - È normale che ci siano scontri e qualche fallo, ma sempre con rispetto verso gli avversari». Marchesini, 36 anni, è la veterana della squadra campione d´Italia; le altre sono Sara Zarantonello, Marika Xotta, Erica Ghirardello, Elena Tamiozzo, Laura Minuzzo, Giorgia Ferronato e Elena Toffanin. Fanno parte di società diverse (Bassano, Breganze, Trissino e Sandrigo) e si allenano con i compagni. Una volta alla settimana si ritrovano, per mantenere la giusta coesione. «Andiamo da 15 ai 36 anni – ricorda Marchesini - Un gruppo eterogeneo, ma molto unito. Ho sempre cercato di tenere assieme la squadra». Marchesini è mamma di un bimbo di 17 mesi: «L´ultima partita l´ho giocata al quinto mese di gravidanza e ho ripreso pochi mesi dopo il parto. Se c´è la passione, si riesce a fare tutto».

A.Z.

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