E finalmente parliamo di donne! Quattro anni sono passati dall’ultimo campionato femminile di hockey (non ufficiale) vinto dalle viareggine dell’Spv Viareggio nel 2008 e quest’anno, dall’8 al 9 dicembre a Sandrigo, è di nuovo organizzato il campionato nazionale.
Sei le squadre partecipanti: Viareggio, Bassano, Breganze, Lodi, Eboli e Matera.
Chi sono queste atlete? Prima di tutto ragazze che amano l’hockey, e lo amano tanto che in mancanza di un campionato femminile giocano in squadre miste con uomini. Ma vederle allenarsi e pattinare assieme è vedere un altro impegno, un’altra passione, un’altra consapevolezza.
Ecco, se i dirigenti nazionali di questo sport hanno un peccato è quello di non aver saputo non solo far crescere, ma neanche mantenere il movimento di hockey femminile.
E così, solo quest’anno, si sono formate sei squadre: ai nuclei esistenti in qualche piazza storica di hockey si sono aggiunte atlete sparse qua è là; a Viareggio non ci sono soltanto viareggine ma vengono da Milano e Lodi, per giocare, ma soprattutto per affermare a gran voce “noi ci siamo!”.
Ma dopo queste atlete? Il buio.
Eppure fino dai piccoli dell’avviamento al pattinaggio bisognerebbe far conoscere anche alle bimbe questo sport, che tra l’altro garantisce una longevità atletica ben superiore a quella che garantisce l’artistico, e cercare così di ricreare un movimento femminile di hockey.
Ma va detto che tra hockey e artistico c’è quasi un atavico astio arrogante l’uno per l’altro sport, con il risultato che l’hockey femminile va sparendo, con buona pace di tutti, escluso delle ragazze che lo praticano.
Ma bando ai discorsi e così, tirati fuori forse un po’ ammuffiti, attrezzi, stecche e bardature, Lara Amici, Federica Viadana, Manuela Scremin, Chiara Vannucci, Cinzia Vannucci, Jessica Raffaelli, Giulia Galeassi, Beatrice Farioli, Gaia Pochettino e Pamela Fiorini (questi i nomi delle atlete che vestiranno i colori dell’Spv Group) andranno a giocarsi il campionato agli ordini di Cesare Frediani, coahc, e sotto la responsabilità di Eugenio Vannucci, deus ex machina di questo gruppo. E allora in bocca al lupo ragazze e fate vedere che l’hockey femminile non solo è vivo, ma che è anche degno della massima considerazione, in primis dagli organi direttivi.