Poker di Pedro Gil e il Valdagno festeggia la sua prima Coppa Italia

Il Viareggio, con un Mirko Bertolucci praticamente indisponibile, resiste per tre quarti di partita ai ritmi altissimi imposti dal Valdagno. Il vantaggio iniziale di Ale Bertolucci è solo un'illusione perché il Valdagno ha un Pedro Gil in più che, ottimamente sorretto da tutti i compagni, non sbaglia nei momenti decisivi. La sua doppietta a metà ripresa tramortisce i toscani e vale il secondo trionfo stagionale del Valdagno.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 04/12/2012 - 22:56 - Ultima modifica 15/12/2012 - 17:43

Pedro Gil, mattatore della finale di Coppa Italia con 4 reti.

Foto Marzia Cattini

Il Valdagno completa il triplete "solare", aggiungendo allo scudetto di giugno e alla supercoppa italiana di ottobre la sua prima coppa Italia e dimostrando con i fatti quello che tutti pronosticavano fin da inizio stagione: quella del presidente Centomo è attualmente la squadra più forte d'Italia senza se e senza ma. 
Ieri sera, in un Palalido nuovamente ferito dall'assenza della tifoseria ospite, il Viareggio ha provato a opporre resistenza e a rendere vera una partita quasi impossibile. Con un Mirko Bertolucci praticamente inutilizabile, Massimo Mariotti ha sacrificato i suoi in una difesa a zona che ha retto come un bunker fino a metà della ripresa quando il tritolo valdagnese, che ha sembianze e nome di Pedro Gil, ha fatto saltare tutto e regalato al Valdagno un successo tanto atteso quanto meritato.

I padroni di casa, che avevano già vinto a Viareggio una partita molto più equilibrata, ieri sera si sono fatti preferire per capacità di produrre gioco senza praticamente mai lasciare spazio al contropiede del Viareggio, l'arma su cui Mariotti puntava per giocarsi il match. Nel primo tempo, con i viareggini ancora freschi, gli uomini di Vanzo hano faticato di più e si sono persino trovati sotto per 0-1 dopo il rigore trasformato dal Alessandro Bertolucci; ma la sensazione che avessero sotto controllo il match non è mai venuta meno. Ad agevolare il ritorno del Valdagno ci ha pensato lo stesso Viareggio che, prima di subire il pari da un Pedro Gil lasciato troppo solo sul tiro da fuori, ha falito almeno un paio di occasioni d'oro per raddoppiare e dare un'altra piega alla partita. Va detto, però, che se la stella di Gil brilla per le sue quattro reti, quella di Riccardo Gnata splende altrettanto intensamente per la personalità e il carattere del giovane portiere vicentino nei momenti decisivi della partita.

Il Valdagno ha vinto la Coppa Italia negli 11 secondi che sono passati tra il secondo e il terzo gol di Pedro Gil. Fino a quel momento la ripresa era stato praticamente un monologo biancoazzurro davanti alla porta di un Barozzi sotto pressione per tutta la partita. La difesa a zona di Mariotti aveva già scricchiolato un paio di volte, ma c'è voluto un Pedro Gil esplosivo per raderla al suolo in una manciata di seconi. Prima con una conclusione fulminea che non ha dato scampo al portiere viareggino al sette del primo palo, poi con un contropiede da sogno, con la pallina alzata a mezz'aria, controllata al volo e poi toccata di precisione tra testa e spalla di un impotente Barozzi.

Il poker di Gil manda inevitabilmente in secondo piano tutto il resto della gara, ma va dato merito a tutto il Valdagno di aver giocato una partita ad altissimo livello con tutti i suoi uomini, in particolare con un Nicolia maturato al punto da essersi intelligentemente messo al servizio del bomber spagnolo, garantendogli una spalla di grandissimo spessore tecnico e capace di ragionare e di agire alla stessa velocità del follettto arrivato dal Porto. Vanzo ha tra le mani una vera e propria superpotenza dell'hockey il cui gioco migliora settimana dopo settimana e che non può e non deve precludersi nessun obiettivo poichè nulla è impossibile per questo Valdagno.

In fondo può essere soddisfatto anche Massimo Mariotti che, in una stagione difficile per il suo Viareggio, ha conquistato una finale inaspettata. "Le finali le perde chi le gioca -ha detto ieri sera al termine della partita- mentre gli altri, che avrebbero voluto giocarle, le guardano alla TV". Ora l'obiettivo dei bianconeri è quello di centrare un'altra finale, quella per lo scudetto, per confermare questo gruppo ancora ai vertici dell'hockey italiano. E magari sperare che qualcosa si inceppi anche in quella macchina apparentemente perfetta che è il Valdagno.

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