Marzella infuriato: «Una Juniores avrebbe vinto»

Il tecnico chiede un bagno d’umiltà: «Crediamo di essere i più bravi del mondo, invece dobbiamo imparare dal Saint Omer». Velazquez tira in ballo gli arbitri: «Non può finire 18 falli per noi e 7 per loro»

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 26/11/2012 - 15:27 - Ultima modifica

SAINT OMER
Nel dopopartita non vola una mosca. Mister Pino Marzella esce dagli spogliatoi sbattendo la porta, evidentemente furioso con una squadra nella quale non si riconosce. Mancano anima e gioco, manca tutto quello che serve per essere una vera squadra: «Quattro Juniores l'avrebbero portata a casa questa partita - il commento infuriato del tecnico appena dopo la gara -. Non sono arrabbiato, sono super arrabbiato. Noi forse pensiamo di essere i più bravi del mondo, invece non lo siamo affatto e probabilmente dobbiamo imparare qualche cosa dal Saint Omer».
Proprio alla vigilia della gara in terra transalpina l'allenatore lodigiano aveva predicato ai suoi un certo tipo di atteggiamento: «Dobbiamo farci un bel bagno di umiltà - rincara la dose Marzella -, lo avevo chiesto espressamente prima di venire qui a Saint Omer, era necessario assolutamente in questo tipo di partita. I nostri avversari sono stati più bravi di noi: arrivavano sempre prima sulla pallina, erano reattivi e concentrati in ogni istante. Noi al contrario abbiamo regalato ancora dei gol in maniera incredibile: lo avevamo fatto con il Porto e l'abbiamo fatto anche qui in Francia. Stiamo giocando l'Eurolega non una coppa qualsiasi, non c'è bisogno che lo dica io di stare concentrati. Una volta per tutte bisogna incominciare a giocare da squadra vera, non ci sono più scuse».
Mariano Velazquez si aggrappa anche agli episodi: «È una di quelle partite storte che cominciano male e finiscono peggio - le parole dell'argentino all'uscita dagli spogliatoi -. Qualche episodio sicuramente sfavorevole e poi anche gli arbitri ci hanno messo del loro, perché non può essere che la partita finisca a 18 falli per noi e solo 7 per i nostri avversari, c'è qualche cosa che non va. E poi il blu a Losi: fosse Oviedo capisco, ma Alberto è uno che difficilmente protesta, non credo gli abbia detto chissà che cosa. Ora però bisogna tornare a vincere, starà a noi tirare fuori gli attributi».
Francesco Dolce, 39enne ex Viareggio e Novara, con il suo Saint Omer ha conquistato un punto prezioso che attualmente consente ai francesi di portarsi al secondo posto del Girone B. Ipoteticamente dunque a questo punto l'Amatori dovrà vincere tutte e due le partite in casa (contro Saint Omer e Noia) e giocarsi lo scontro diretto in Spagna.
«Certo, se fosse entrato quel rigore nel finale avremmo potuto anche portare a casa i tre punti e per noi sarebbe stato fondamentale in ottica qualificazione - il commento dell'attaccante toscano dopo il 6-6 con i giallorossi -. Con questo pareggio sarà un po' più difficile, ma finalmente abbiamo dimostrato a tutti di non essere una squadra da sottovalutare. Abbiamo un quintetto di alta qualità (composto oltre che da Dolce, da uno spagnolo, un portoghese e due argentini, nda) e poi dei ragazzi francesi che ci consentono di effettuare le rotazioni. Come ho visto l'Amatori? Mi sembra una squadra che non ha ancora trovato la sua identità. A livello individuale era chiaro che fosse più forte di noi, ma noi abbiamo giocato uniti utilizzando la difesa a zona e siamo riusciti a tenergli testa».

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