SAINT OMER
Nel dopopartita non vola una mosca. Mister Pino Marzella esce dagli spogliatoi sbattendo la porta, evidentemente furioso con una squadra nella quale non si riconosce. Mancano anima e gioco, manca tutto quello che serve per essere una vera squadra: «Quattro Juniores l'avrebbero portata a casa questa partita - il commento infuriato del tecnico appena dopo la gara -. Non sono arrabbiato, sono super arrabbiato. Noi forse pensiamo di essere i più bravi del mondo, invece non lo siamo affatto e probabilmente dobbiamo imparare qualche cosa dal Saint Omer».
Proprio alla vigilia della gara in terra transalpina l'allenatore lodigiano aveva predicato ai suoi un certo tipo di atteggiamento: «Dobbiamo farci un bel bagno di umiltà - rincara la dose Marzella -, lo avevo chiesto espressamente prima di venire qui a Saint Omer, era necessario assolutamente in questo tipo di partita. I nostri avversari sono stati più bravi di noi: arrivavano sempre prima sulla pallina, erano reattivi e concentrati in ogni istante. Noi al contrario abbiamo regalato ancora dei gol in maniera incredibile: lo avevamo fatto con il Porto e l'abbiamo fatto anche qui in Francia. Stiamo giocando l'Eurolega non una coppa qualsiasi, non c'è bisogno che lo dica io di stare concentrati. Una volta per tutte bisogna incominciare a giocare da squadra vera, non ci sono più scuse».
Mariano Velazquez si aggrappa anche agli episodi: «È una di quelle partite storte che cominciano male e finiscono peggio - le parole dell'argentino all'uscita dagli spogliatoi -. Qualche episodio sicuramente sfavorevole e poi anche gli arbitri ci hanno messo del loro, perché non può essere che la partita finisca a 18 falli per noi e solo 7 per i nostri avversari, c'è qualche cosa che non va. E poi il blu a Losi: fosse Oviedo capisco, ma Alberto è uno che difficilmente protesta, non credo gli abbia detto chissà che cosa. Ora però bisogna tornare a vincere, starà a noi tirare fuori gli attributi».
Francesco Dolce, 39enne ex Viareggio e Novara, con il suo Saint Omer ha conquistato un punto prezioso che attualmente consente ai francesi di portarsi al secondo posto del Girone B. Ipoteticamente dunque a questo punto l'Amatori dovrà vincere tutte e due le partite in casa (contro Saint Omer e Noia) e giocarsi lo scontro diretto in Spagna.
«Certo, se fosse entrato quel rigore nel finale avremmo potuto anche portare a casa i tre punti e per noi sarebbe stato fondamentale in ottica qualificazione - il commento dell'attaccante toscano dopo il 6-6 con i giallorossi -. Con questo pareggio sarà un po' più difficile, ma finalmente abbiamo dimostrato a tutti di non essere una squadra da sottovalutare. Abbiamo un quintetto di alta qualità (composto oltre che da Dolce, da uno spagnolo, un portoghese e due argentini, nda) e poi dei ragazzi francesi che ci consentono di effettuare le rotazioni. Come ho visto l'Amatori? Mi sembra una squadra che non ha ancora trovato la sua identità. A livello individuale era chiaro che fosse più forte di noi, ma noi abbiamo giocato uniti utilizzando la difesa a zona e siamo riusciti a tenergli testa».