«Mi sento estraneo a tutte queste accuse». Eros Merlo, 64 anni, sino a due anni fa presidente dell´Hockey Bassano, non ci sta a rimanere nell´occhio del ciclone dell´inchiesta della Guardia di finanza sulle sponsorizzazione sportive false o gonfiate. Non vuole recitare la parte della vittima di un sistema ma non vuole neppure vestire i panni di chi questo sistema lo manovrava e, combattivo come sempre, ribatte alle accuse.
«Ho avuto rapporti con Borriero, certo non sono qui a negarlo - rimarca l´ex presidentissimo dell´Hockey giallorosso - ma non so nulla dei problemi che quella persona mi ha creato alle spalle, a mia insaputa».
Nell´inchiesta delle Fiamme gialle di Bassano, sviluppatesi nell´arco di un anno, si parla di sponsorizzazioni gonfiate, di denaro che in parte ritorna a chi mediava fra società sportive e sponsor. Secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle gli sponsor di recuperavano denaro extrabilancio, in nero, e deducevano i costi fittizi delle sponsorizzazioni. Dalle carte dell´inchiesta si parla di una frode fiscale da 23 milioni di euro.
«Nessuno può scagliare la prima pietra. Si sa come funziona nelle società sportive - sbotta Merlo - Bisogna sottostare alle condizioni che pongono gli sponsor ma da questo a dire che io ne abbia tratto benefici ce ne passa. Due anni fa, quando è iniziata l´indagine della Guardia di finanza, io ho subito collaborato con gli investigatori, sin dal primo giorno».
I fatti contestati a Merlo dalla Guardia di finanza risalgono al periodo 2006-2008, l´attuale gestione è estranea alle accuse. Anche Fiorenzo Signor, 54 anni, di Mussolente, direttore sportivo del Volley Bassano, già ieri aveva dichiarato alla stampa che le società sportive, prive di sostegno dello Stato, non riescono a sopravvivere. Merlo in sostanza conferma la tesi.
«Parlo per me ma credo di interpretare il pensiero di chi guida il volley bassanese - prosegue Merlo - Noi possiamo andare a testa alta. Nessuno qui ha intascato denaro. Le cifre che ho letto sono esorbitanti per questo ribadisco che se anche abbiamo avuto rapporti con Borriero non so nulla di ciò che ha messo in piedi a nostra insaputa. Comunque, fra il cercare di tenere in piedi una società sportiva malgrado tutte le difficoltà economiche e intascare del denaro per sè, ce ne passa. Abbiamo amministrato le nostre società per passione, senza lucrare. Io, personalmente, ci ho rimesso centinaia di migliaia di euro. Per carità - chiude Merlo - non voglio fare la vittima. Ho sbagliato, non lo nego, ma l´errore è stato quello di fidarmi di chi prometteva agganci e sponsor in tutta Italia. Di sicuro nessuno di noi si è intascato del denaro. Se abbiamo sbagliato ciò è accaduto per sostenere le nostre società e le nostre squadre che vanno tenute fuori da tutto questo».