Mondo dello sport bassanese in subbuglio.
A scuotere la galassia delle società sportive in riva al Brenta è l´inchiesta della compagnia cittadina della Guardia di Finanza ai comandi del capitano Pietro De Angelis, che ha portato a galla una frode da 23 milioni di euro con false sponsorizzazioni, denunciando sette persone.
Tra essi spiccano nomi noti nel Bassanese: Eros Merlo, 64 anni, di Cassola, sino a due anni fa presidente dell´Hockey Bassano, Fiorenzo Signor, 54 anni, di Mussolente, direttore sportivo del Volley Bassano. Con essi Mauro “Gianni” Borriero, 50 anni, volto noto del tennis e del basket vicentini, già presidente di società calcistiche e del volley pure in Emilia.
Con loro anche Roberto Bassoli e C.E., entrambi bassanesi, F.S. di Reggio Emilia, Antonio Scalzotto di Vicenza, oltre a 48 soggetti economici, società “cartiere”, associazioni sportive e ditte tra Vicenza, Venezia, Reggio Emilia e Foggia.
Tutte le persone coinvolte a vario titolo nella frode fiscale devono rispondere di emissione o utilizzo di fatture false per operazioni fittizie e del loro utilizzo ai fini di truffare l´Erario.
Il sostituto procuratore Gianni Pipeschi ha disposto il sequestro di beni mobili e immobili sino a 700 mila euro. I militari del cap. De Angelis hanno sequestrato, tra l´altro, un appartamento in una zona residenziale di Vicenza del valore di 500 mila euro.
Da tempo le fiamme gialle di Bassano monitoravano l´universo delle sponsorizzazioni in ambito sportivo, sollevando il coperchio su una truffa architettata con il classico utilizzo di false fatture (in toto o solo parzialmente), tramite l´impiego di società cosiddette “cartiere”, cioè esistenti solo sulla carta e senza alcuna vera attività imprenditoriale se non quella di consentire la frode al fisco. Il tutto con la “copertura” delle operazioni di sponsorizzazioni legate perlopiù all´hockey e al volley ma non solo. Come detto, coinvolti vi sono nomi di spicco del mondo sportivo cittadino. Fondamentale nella giostra delle fatturazioni è stato il ruolo delle società fittizie di Borriero, la Infinity media, la Communicazione srl e la Infosystem, fra Verona e Reggio Emilia.
Sui conti ad esse intestati transitava il denaro delle sponsorizzazioni: a fronte di fatture gonfiate, le società sportive restituivano parte della sponsorizzazione, i prestanomi delle cartiere ne trattenevano una quota mentre l´altra ritornava alla fonte, come fondo in nero extrabilancio. Lo sponsor, così deduceva indebitamente costi fittizi, detraeva l´Iva e si creava fondi neri. Tra le società che hanno goduto delle fatturazioni false o gonfiate vi sono l´A.S. Hockey Bassano e la M.B. Communication srl.
Per smascherare il sodalizio, nelle province di Vicenza, Venezia, Reggio Emilia e Foggia, le Fiamme gialle hanno eseguito quindici perquisizioni nei confronti di persone fisiche e di aziende coinvolte a vario titolo nella frode. Fondamentale, per la ricostruzione dei ruoli e delle responsabilità delle persone sottoposte alle indagini, è stato il lavoro di ricostruzione dei flussi finanziari, che gli indagati, per dare una parvenza di legalità alle operazioni illecite, movimentavano su conti correnti intestati alle società cartiere.
Carlo Barbieri
Pubblicità e mediazioni fittizie
Per comprendere il meccanismo che per gli inquirenti è illecito bisogna considerare come centrale il ruolo delle 2 società intestate a Mauro Borriero, a cui sono stati seque strati beni per 700 mila euro (la somma, per difetto, degli importi dell´Iva evasa emesse a decorrere dal 2008) fra cui un complesso a Vicenza. Secondo l´accusa, gli sponsor delle società sportive - i 48 titolari d´azienda - versavano le cifre alle sue società, che non avevano dipendenti, strutture operative e non svolgevano sostanzialmente nessuna attività. Fra l´altro, “Infinity media e comunicazione srl” e “Infosystem srl” spesso non presentavano di- chiarazioni dei redditi. Borriero poi girava quei quattrini alle so cietà sportive di hockey e volley, dopo aver restituito una percentuale della fattura com preso fra il 30 e il 75 per cento allo sponsor in nero. È per questa ragione che le società di Borriero sono ritenute cartiere, al servizio delle società sportive che per la Procura di Bassano non potevano non sapere, visto che godevano dei benefici. Di diverso, rispetto allo schema noto al calcio a 5, c´è che fra sponsor e sport stavolta c´era di mezzo la pubblicità.
D.N.
«Non so esattamente che cosa mi contestano» «Io firmavo e basta»
Per lo sport bassanese è un vero terremoto.
Inutile tentare di raggiungere Eros Merlo. Ieri non era reperibile al telefono, nella sua abitazione di Cassola, dove si è trasferito da poco, e nemmeno a quello del suo negozio di attrezzatura per l´hockey a rotelle, a Romano.
È bene chiarire subito che le vicende contestate all´ex presidentissimo dell´Hockey Bassano risalgono, appunto, alla passata gestione.
Nulla ha a che vedere, con i fatti emersi nell´inchiesta, l´attuale dirigenza di Maurizio Scuccato che un paio di anni fa ha raccolto il testimone della società sportiva da Merlo e attualmente gestisce anche il palazzetto dello sport di Ca´Dolfin.
Diversa è la situazione di Fiorenzo Signor, di Mussolente. Il 54enne è tuttora ai vertici del Volley Bassano in qualità di direttore sportivo. Il fratello, invece, ne è il presidente.
«Francamente - è l´unico commento di Signor - faccio fatica a capire di cosa sono accusato - Non pensavo che l´inchiesta fosse giunta già a questo punto. Allo stato attuale non ho elementi per alcuna considerazione»
Volto noto quello di Mauro Gianni Borriero, trascorsi nel tennis e nel basket vicentino e thienese. Borriero ha guidato società sportive anche in Emilia Romagna e pure nell´Est-Europa.
«Sono diventato amministratore della Ags srl su richiesta di Bassoli e Borriero - spiega Scalzotto, allenatore delle giovanili di pallacanestro a Vicenza, dove è molto conosciuto -, ma il mio compito era solo di seguire le questioni sportive. Di quelle amministrative si occupava Bassoli, firmavo quello che mi dava da firmare».