Amatori in bilico tra certezze e paure

La sfida di questa sera (ore 21) con il Viareggio dà il via alla “due giorni” di semifinale. Marzella: «Siamo forti e vogliamo vincere, ma temo per gli arbitraggi».

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 27/10/2012 - 08:45 - Ultima modifica

LODI
All'inseguimento di un'altra finale. La seconda consecutiva di Coppa Italia, la terza in totale nell’era Marzella. L’Amatori viaggia verso la Versilia, dove tra oggi e domani al “PalaBarsacchi” è atteso dalle tre sfide del concentramento di semifinale di Coppa Italia contro Viareggio, Follonica e Novara, con in testa un unico obiettivo, conquistare l'atto finale della coppa nazionale. C'è una coccarda tricolore, che oggi campeggia sulle maglie giallorosse, da difendere e c'è da farlo in territorio "nemico", in un palazzetto storicamente ostile e ancora una volta privo di tifosi lodigiani, stoppati dall'ennesimo divieto da parte della prefettura di Lucca (che questa volta nella sua sentenza ha addirittura tirato in ballo la rivalità politica tra le due tifoserie). Un ambiente non facile quindi, in cui l'Amatori dovrà trovare il modo di esaltarsi per sbaragliare la concorrenza su tutti del Viareggio di Massimo Mariotti, ma anche dell'ambizioso Novara e del Follonica dell'ex Polverini.Il tecnico dei giallorossi Pino Marzella non teme nessuno, è convinto della forza della sua squadra ed è preoccupato solo di una cosa.
«Andiamo a giocarci questa semifinale convinti delle nostre qualità e determinati a fare bene in tutte e tre le partite - attacca l'allenatore pugliese alla vigilia della “due giorni” viareggina -. Come sempre la mia mentalità mi porta a cercare di vincere, lo abbiamo fatto due settimane fa a Valdagno e lo faremo anche in queste semifinali. Sappiamo che sarà un girone difficile, rispettiamo tutti i nostri avversari, ma non abbiamo paura di nessuno. L’unica cosa di cui posso avere paura è l'aspetto arbitrale: spero che ci sia equità nei giudizi e una direzione normale, non lo stesso atteggiamento che abbiamo trovato a Valdagno. Il Viareggio giocherà già con un uomo in più che è il suo pubblico, spero che non siano di più».
La stoccata è servita. Il primo ostacolo verso la finale sarà proprio il Viareggio padrone di casa (questa sera alle ore 21) e Marzella presenta così la supersfida contro i toscani: «Il Viareggio gioca in casa ed è il favorito in questo girone. È una squadra di vincenti, di campioni abituati a giocare partite decisive che sanno bene cosa fare in certi momenti - prosegue -. Spero solo che, se dovessero iniziare a esserci tuffi in area, grida o stecche picchiate a terra, gli arbitri non abbocchino. Noi dovremo solo giocare come sappiamo e ripetere, migliorando in alcuni particolari, la prestazione di Valdagno. Sarà una partita molto importante, ma non decisiva».
Il discorso qualificazione infatti per Marzella non si risolverà con Viareggio-Amatori di stasera: «Grande attenzione al Novara che per me parte alla pari con noi e i bianconeri. È una squadra che ha un super portiere come Oviedo e quattro argentini davvero forti che renderà la vita difficile a tutti».
Ma l'Amatori è pronto per queste tre battaglie. Cresciuto, carico e desideroso di riscatto dopo la sconfitta in Supercoppa: «Abbiamo ricevuto i complimenti per la prestazione di Valdagno, ma io dei complimenti non me ne faccio nulla. Io voglio vincere, è l'unica cosa che mi interessa - chiosa Marzella -. La squadra in queste settimane è cresciuta tatticamente e anche fisicamente ha lavorato bene. Sono soddisfatto di come i ragazzi sono arrivati a questo impegno, li ho visti tutti molto carichi. Joao Pinto? Si sta inserendo sempre meglio, ha avuto bisogno di un po' di tempo in più per capire certi meccanismi a cui non era abituato, ma è pronto e fortissimo altrimenti non sarebbe qui».
Contro il Viareggio il quintetto dovrebbe essere quello della Supercoppa con Velazquez, Platero, Illuzzi e Tataranni davanti a Losi; domani con Follonica (alle 10 del mattino) e Novara (alle 19) poi spazio anche al resto della rosa. Perché senza tifosi e in territorio "nemico" ci sarà bisogno di tutti per centrare un'impresa chiamata finale.

Stefano Blanchetti

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