Marcon gioca a nascondino: «Siamo contati e indietro nella costruzione del gioco»

NOVARA
È un po' la sorpresa di questa Coppa Italia. Squadra neopromossa, completamente rinnovata, dallo stampo marcatamente argentino, ma con un allenatore che la sa lunga. È il Novara di Erasmo Marcon, tecnico da sempre nel panorama dell'hockey piemontese e condottiero di una formazione che in molti accreditano come vera e propria rivelazione della stagione. In estate qualche “rumor” sulla stabilità economica della società azzurra aveva destabilizzato l'ambiente, ma alla fine gli argentini sono arrivati e la squadra è stata allestita al completo. Anche se a Viareggio mancherà all'appello qualche pedina.
«Mi spiace arrivare a questa semifinale senza due giocatori importanti come Matteo Brusa e Matteo Ceresa, sono due giovani molto interessanti che l'anno scorso hanno fatto bene e che ora sono fondamentali nelle rotazioni, anzi Brusa può tranquillamente partire da titolare - racconta Marcon -. Saremo contati, ma poco importa perché per noi è già un grandissimo traguardo essere arrivati fino a questo punto».
La formazione novarese ha ingaggiato in estate dal sudamerica elementi di calibro assoluto: il portiere campione d'Italia Juan Oviedo, l'ex Breganze e Viareggio Juan Travasino, Ricardo e Mario Rodriguez oltre a Gonzalo Romero. Proprio il trio argentino (Oviedo e Travasino sono oriundi) ha ben impressionato nel primo turno di Coppa Italia, quando nel girone con Pieve010, Roller Bassano e Breganze ha messo a segno un buon bottino di reti: 4 per Gonzalo Romero e Ricardo Rodriguez, 3 per Mario Rodriguez.
«Diciamo che sono ancora abbastanza indietro nella costruzione della squadra - chiude Marcon -. Abbiamo pochi allenamenti nelle gambe e sto utilizzando la Coppa Italia per arrivare il più possibile preparato all'inizio del campionato. Chi passerà in finale? Credo la squadra che vincerà la partita tra Viareggio e Amatori».

Al.Ne.