LODI
Lo "strano" week end di Mariano Velazquez. Non sarà un fine settimana come tutti gli altri per il difensore dell’Amatori che tra sabato e domenica nella semifinale di Coppa Italia vivrà tre sfide cariche di ricordi e significati. Sulla strada che porta alla finale “Mono” ritroverà da avversari prima i fratelli Bertolucci e Massimo Mariotti con i quali ha vinto una Coppa Italia, quindi quel Follonica che per tre stagioni fu casa sua (con un’altra Coppa Italia e una Supercoppa strappata all’Amatori di Crudeli nel 2008), del quale fu capitano e che salvò dalla retrocessione in A2 prima di tornare in Argentina, e infine un Novara dallo spiccato accento argentino con il suo ex compagno di nazionale Oviedo e tanti altri connazionali che conosce bene.
«Sarà un bel ritrovo dal sapore speciale, con una serie di ricordi ed emozioni particolari - racconta Velazquez -. Rivedrò i fratelli Bertolucci e Mariotti con i quali ho un rapporto di amicizia coltivato in tutti gli anni da avversari prima e compagni di squadra poi e il Follonica dove ho trascorso tre anni importanti: rivedere quella maglia che ho indossato per tanto tempo e con cui ho vinto fa sempre effetto. E poi c'è il Novara con Oviedo, Travasino e altri tre argentini molto bravi contro cui ho giocato spesso in Sudamerica. Sarà un bel girone in tutti i sensi ma, al di là dei ricordi, spero di festeggiare io domenica sera l'accesso alla finale».
Visti i trascorsi chi meglio del forte difensore giallorosso può presentare le tre avversarie dell'Amatori?
«Il Viareggio si sa che squadra è - prosegue il “Mono” -: saranno un po' contati e avranno anche tutti un anno in più, ma rimangono dei grandi campioni che sanno come si giocano certe partite. Il Novara ha il portiere che pochi mesi fa ha vinto lo scudetto e questo fa tanto: davanti c'è Travasino che rimane un bel giocatore e questi tre argentini giovani, molto tecnici e veloci. In Italia non li conoscono tanto e questo li rende ancora più imprevedibili. E lo stesso Follonica non è una squadra che si può sottovalutare, perché giocando senza troppe pressioni nella singola partita può metterti in difficoltà. Non sarà un girone facile, ma noi siamo una squadra fortissima e siamo pronti per vincerlo».
Sul calendario scelto dai padroni di casa, che vedrà Viareggio e Amatori sfidarsi subito nella prima serata, Velazquez spiega: «È una cosa normale dal loro punto di vista. Hanno una rosa ridotta rispetto alla nostra, con un'età media molto più alta e per giocarsela al massimo preferiscono affrontarci subito. Al di là del calendario però penso che per arrivare in finale dovremo vincere tutte le partite, dalla prima all'ultima senza distinzioni».
L'Amatori è pronto per dare l'assalto alla finale? Velazquez non ha dubbi: «In queste due settimane ho visto una squadra che è cresciuta tanto sotto ogni aspetto. Ci conosciamo sempre meglio e gli automatismi in pista stanno venendo sempre più naturalmente - chiosa il 34enne difensore giallorosso -. In particolare ho visto crescere tantissimo Joao Pinto: è giovane e viene da un altro hockey e da altri ritmi, ma è migliorato molto e le sue grandi doti ci saranno molto utili già a Viareggio. Rispetto a Valdagno sono convinto che vedremo un Amatori ancora più forte: abbiamo tante soluzioni che si possono utilizzare e se giochiamo come ci chiede Marzella credo che poche squadre ci possono stare dietro. Sono fiducioso e certo che disputeremo una grande semifinale».
Stefano Blanchetti