SAN JUAN
È il nome forte del mercato giallorosso. Il giocatore di classe e personalità cercato per colmare il vuoto lasciato da Montigel e far fare il definitivo salto di qualità alla squadra di Marzella, in due parole il “top player” a lungo sognato da società e tifosi. E il suo acquisto ha sicuramente spostato i valori del nuovo Amatori, rendendolo altamente competitivo nonostante l'inattesa rivoluzione cui è stato sottoposto in questa insolita estate.
Diventato Da pochi giorni giallorosso, Mariano Velazquez parla già da leader, non si nasconde e anzi, dalla sua San Juan, nella prima intervista da giocatore dell'Amatori (ovviamente in esclusiva per “Il Cittadino”), carica l'ambiente in vista della nuova stagione: «Torno in Italia con grandi motivazioni - le sue prime parole -. Non ho paura di niente, so che giocatore sono e in che squadra arrivo: non vedo l'ora di iniziare a vincere con l'Amatori».Mariano, cosa ti ha spinto a tornare in Italia a un anno dalla scelta di rientrare in patria, dopo tante stagioni in giro per l'Europa, per stare vicino alla tua famiglia?«La verità è che io sono un guerriero e mi piace lottare per il massimo. Avevo lasciato Follonica per i motivi economici che tutti conoscono, giocando un play out, e sinceramente questo mi aveva lasciato un nodo in gola che faticava a scendere. Da lì in poi ho disputato un Mondiale penso ad alti livelli e mi sono sempre allenato da professionista: quando è arrivata la chiamata da Lodi ho subito realizzato la possibilità di tornare a giocare per vincere in Italia e non ho avuto dubbi, anche se non è stata una decisione semplice (Velazquez ha quattro figli, ndr). Ne ho parlato molto con mia moglie, la quale ha capito che era un'occasione troppo importante per me: per la prima volta sarò lontano dalla mia famiglia, ma quella dell'Amatori era una chiamata a cui non potevo dire di no».
Arrivi in una squadra completamente diversa da quella che ha vinto la Coppa Italia e in molti si chiedono se questo Amatori così rivoluzionato sia più forte di quello dell'anno scorso: qual è il tuo parere?
«Non sta a me dire se sia più forte di un anno fa, credo però che siamo un gruppo pieno di giocatori importanti allenato da un tecnico eccellente e vincente come Marzella. Se Pino ha scelto questi giocatori e allestito una squadra così è perché sa già come farla rendere al meglio ed è convinto che abbia tutto per vincere. Lui sa come tirare fuori il massimo da ogni giocatore e sono certo che con il lavoro di tutti i giorni e tanto cuore che tutti noi metteremo in pista faremo una grande annata«.
Tra i nuovi innesti voluti da Marzella quello che incuriosisce di più è senz'altro il portoghese Joao Pinto, che tu conosci bene.: che giocatore è?
«Joao è un ragazzo che esce dalla scuola del Porto e da lì non vengono fuori giocatori mediocri, ma gente che sa giocare a hockey. È giovane, molto veloce, con un'ottima tecnica e grande temperamento. Con il lavoro che gli farà fare Marzella sarà la grande rivelazione del campionato».
Nei pronostici estivi però, almeno sulla carta, davanti all'Amatori c'è un Valdagno fresco campione d'Italia e rinforzatosi con i due supercolpi Pedro Gil e Sergio Silva...
«Il Valdagno partirà certamente favorito, perché ha vinto lo scudetto e perché ha preso due campioni che tutti conoscono e il cui valore non si discute. Sulla carta può sembrare più forte, ma poi deve dimostrarlo in pista e questo non sempre accade. Inoltre penso che dando via Oviedo abbia perso tantissimo; ha un buon portiere come Gnata che però è molto giovane e deve ancora dimostrare tanto. Io sono convinto che noi possiamo arrivare al loro livello: non ho paura del Valdagno e sono pronto a dimostrarlo in pista quando sarà il momento».
Un momento che arriverà subito, il 13 ottobre nella finale di Supercoppa italiana, il primo trofeo stagionale in palio proprio tra i campioni d'Italia e l'Amatori...
«E noi saremo pronti per quella data e andremo a Valdagno per conquistare il trofeo. Sappiamo che non sarà facile, anzi, ma se l'Amatori è lì è perché se l'è meritato e andrà al “PalaLido” per vincere».
Mariano, in chiusura, vuoi mandare un messaggio ai tifosi lodigiani?
«A Lodi il pubblico è quel qualcosa in più che non esiste dalle altre parti. L'ho sempre vissuto da avversario ed era già emozionante, non vedo l'ora di farlo da giocatore di casa. Posso solo dire che cercherò di ripagare il loro amore e la loro passione con tanti titoli e dando sempre il massimo per la maglia giallorossa».
Stefano Blanchetti