«Sono già giallorosso dalla testa ai piedi»

Dall’Angola il nuovo acquisto di D’Attanasio confessa di non vedere l'ora di giocare a Lodi. Joao Pinto si è fatto dipingere i pattini in onore dell’Amatori

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 24/07/2012 - 09:19 - Ultima modifica

LUANDA
Non è ancora arrivato a Lodi, anzi adesso è a Luanda per un raduno della nazionale angolana, ma è già giallorosso dalla testa ai piedi. Guardare i suoi nuovi pattini per credere. Dalle premesse sembra quel tipo di giocatore capace di abbinare la cifra tecnica a un pizzico di follia per infiammare il “PalaCastellotti”. Genio e sregolatezza si direbbe in gergo, anche se sono in pochi ad aver visto all'opera dal vivo il nuovo acquisto dell'Amatori Joao Pinto. Il suo video su Youtube ha registrato nelle ultime settimane un migliaio di visualizzazioni, segno che qualche lodigiano ha voluto capirci di più. Ma a restituire il profilo originale di Joao Pinto sarà il parquet dell'impianto lodigiano, anche se è possibile tracciare un identikit analizzando la sua storia fino ad ora.
È stato per anni uno dei migliori prospetti dell'hockey portoghese, di lui dicono che abbia ottime potenzialità, tanto da essere stato consigliato alle società italiane da due giocatori di caratura mondiale come il neo valdagnese Pedro Gil (con il quale, oltre all'amicizia maturata ai tempi del Porto, condivide la grandissima passione per i tatuaggi) e l'attaccante ex Oliveirense Vitor Hugo. 25 anni, carattere "frizzante", doppio passaporto portoghese e angolano (e ha scelto la nazionale africana), Joao Pinto ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile del Porto, esordendo in prima squadra a soli 18 anni. Quindi il trasferimento all'Oliveirense allenata da Tò Neves e il titolo di campione europeo Under 20 con la nazionale portoghese. Poi un passaggio nel Barcelos e infine il progetto all'Academica de Espinho, inframezzato dall'esordio con la casacca della nazionale angolana (con la quale gioca tuttora).
Insomma, un concentrato di esperienze per un giocatore tutto sommato ancora giovane: «Non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura - le sue prime parole da giocatore dell’Amatori, ovviamente in esclusiva per “Il Cittadino” -, ho avuto occasione di vedere parecchi video dei giallorossi su Internet e sono rimasto colpito dall'affetto dei tifosi e da un palazzetto molto caldo. Sono un giocatore che si esalta in queste condizioni, è il sogno di qualsiasi atleta».
Pinto era stato consigliato al Trissino da "Pedrito" Gil, che ne aveva tessuto le lodi al mister veneto Luca Chiarello. L'accordo fra le due parti sembrava cosa già fatta, ma durante la “final eight” di Eurolega disputata proprio a Lodi è arrivata la soffiata a Marzella da parte di Vitor Hugo, attaccante dell'Oliveirense ora passato al Porto, che ha messo in moto immediatamente lo staff tecnico dell’Amatori. E in poco tempo è stata raggiunta l'intesa. Nell'ultimo campionato portoghese Joao Pedro Garcia Santos Pinto (questo il suo nome completo) ha messo a segno 20 reti.
«La mia caratteristica principale? La grinta e la determinazione - spiega Pinto dal Portogallo -. Ho un’ottima tecnica individuale, che mi consente di essere efficace soprattutto nella realizzazione di assist per i compagni. Ma sono anche uno che sa fare gruppo».
Dopo un finale di stagione amarissimo per l'hockey lodigiano, il nuovo attaccante dell'Amatori ha parole rassicuranti: «Do la mia parola ai tifosi che possono contare sul mio lavoro, il mio impegno e la mia dedizione totale per raggiungere lo scopo. La società ha allestito una squadra molto competitiva: conosco bene Velazquez per aver giocato tante volte contro di lui quando era al Benfica e in nazionale, ha grande qualità e tantissima esperienza. Inoltre conosce sia il portoghese che l'italiano, potrà aiutarmi a velocizzare il mio adattamento».
Intanto per cominciare a pensare in giallorosso si è fatto preparare un nuovo paio di pattini dal suo fornitore ufficiale: uno giallo con striscia rossa e uno rosso con striscia gialla. Evidentemente non vede l’ora di giocare a Lodi.

Aldo Negri

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