LODI
Due giorni fa è salito sul volo che da Milano Malpensa e attraverso un paio di scali in giro per il mondo lo ha riportato nella sua San Juan per trascorrere le meritate vacanze. Matias Platero è tornato a casa dalla sua famiglia, ma, tra i tanti addii di questo periodo, il suo rientro in Argentina è stato preceduto da un bell'arrivederci a tutti. In queste settimane caratterizzate infatti da tante incertezze su chi va e chi resta, con giocatori in stand-by, altri ormai prossimi all'addio e qualcuno pronto a subentrare, lui è e rimane una delle certezze del prossimo futuro giallorosso. Anzi, per meglio dire la certezza, il giocatore indispensabile attorno al quale la società e l'allenatore Pino Marzella stanno costruendo il nuovo Amatori. E prima di salire sull'aereo che lo ha riportato nella sua San Juan, Platero si è soffermato a parlare un po' di tutto, comprese le spinose vicende che stanno toccando in questi giorni i suoi due amici Montigel e Romero.
Il primo pensiero però è per la stagione appena terminata, stagione che “El Cabezon” ha messo in valigia tra le cose belle da ricordare: «Penso che come ho già avuto modo di dire la nostra stagione sia stata bellissima e dobbiamo essere tutti fieri di quello che siamo riusciti a fare fino a un certo punto - attacca Platero -. Credo che vincere subito una Coppa Italia, arrivare alla “final eight” di Eurolega e disputare il campionato che abbiamo disputato, rimanendo in testa dall'inizio alla fine, siano risultati importanti che nessuno può cancellare. Purtroppo poi nei play off scudetto non siamo stati capaci di ripeterci, abbiamo accusato un evidente calo, in parte fisico ma soprattutto mentale, e abbiamo pagato a caro prezzo il fatto di aver speso tantissimo a livello di testa nei mesi precedenti per arrivare dove eravamo arrivati. Questo rimane un grande rammarico, perché quest'anno potevamo davvero dire la nostra in chiave scudetto e invece siamo usciti male e troppo presto. Peccato, ma la nostra annata resta importante, abbiamo vinto e questo finale di stagione ci dovrà dare ancora più motivazioni per provare a rivincere l'anno prossimo».
Il regista argentino lascia Lodi non sapendo ancora bene quali compagni si ritroverà tra qualche mese, una prospettiva che non lo preoccupa, anzi: «Sinceramente io so solo che anche l'anno prossimo la società e l'allenatore vogliono ripartire con gli stessi obiettivi di quest'anno, quindi provare a vincere ed essere competitivi in Italia come in Europa - prosegue -. È la stessa cosa che pensiamo noi giocatori, le scelte poi le farà la società in base alle proprie esigenze e alle valutazioni, ma sono certo che avremo una squadra importante che lotterà per i massimi traguardi».
Al suo rientro però Platero potrebbe non ritrovare più i connazionali Montigel e Romero, sempre in predicato di lasciare Lodi. Questo il suo parere in merito: «Quando sono con loro fuori dal palazzetto cerchiamo di parlare il meno possibile di hockey. Non so cosa faranno e come andranno a finire le loro situazioni, penso solo che debbano fare quello che più conviene a loro, valutando tutto e facendo poi la scelta migliore per il loro futuro, così come la società farà quello che più le converrà e riterrà giusto - conclude “El Cabezon” -. È chiaro che se dovessero andar via mi dispiacerebbe molto, perché se ne andrebbero due giocatori importanti, ma prima ancora due grandi amici con i quali ho condiviso tanto».
È questione di giorni, forse di ore, poi se ne saprà di più.
Stefano Blanchetti