L'ultimo quarto di finale dell'Eurolega di Lodi regala la più clamorosa delle sorprese. Ancora scottato dall'eliminazione (evitabilissima) dell'Amatori Lodi contro un Reus poco più che modesto, l'hockey italiano vive un'inattesa serata di gloria grazie al Valdagno, designato troppo in anticipo quale scontata vittima sacrificale di un Benfica grande e ambizioso.
Pronostici basati su dati solidi, non su pregiudizi. Il Valdagno è sceso in pista in formazione rimaneggiatissima, privo per infortunio del capitano Dario Rigo e di Mattia Cocco, senza dimenticare i dolori del giovane Nicolia; il Benfica, invece, è al gran completo e nel suo roster brillano le stelle: Carlos Lopez, Sergio Silva, Cacau, Abalos, Viana e il temibile Joao Rodrigues.
L'inizio di partita, in effetti, conferma questa situazione. Il Benfica parte in quarta e mette sotto pressione Oviedo che para tutto quello che può e si fa aiutare dai pali e dalle traverse: uno, due, tre, quattro, cinque... uno stillicidio che sembra il preludio a una grandinata. Che in effetti arriverà, ma più avanti e a parti invertite. I reduci di Vanzo, infatti, resistono: Oviedo, Nicoletti, Nicolia, Tataranni e De Oro stringono i denti e superano la fase più critica e alla prima vera occasione affondano il colpo con Tataranni lanciato da Nicolia. Sono passati 13 minuti e 22 secondi e per il Benfica è una mazzata micidiale dalla quale la squadra di Senica non si riprenderà più. Il primo a perdere il bandolo della matassa è proprio il tecnico lusitano che inizia una interminabile girandola di cambi: l'obiettivo è non dare punti di riferimento al Valdagno e invece a perdere solidità è il Benfica che in difesa è semplicemente imbarazzante (portiere compreso).
E' a questo punto che il Valdagno dimostra di essere una squadra vincente. Annusa le difficoltà dei lusitani e in tre minuti indirizza la partita verso un finale imprevedibile alla vigilia: è una doppietta di De Oro a lanciare in orbita il Valdagno e un gol di Nicolia (fenomenale, come sempre) a chiudere il primo tempo su un 4-0 che sa di definitivo. Meriterebbe un trattato a parte la prestazione di Oviedo. il portiere del Valdagno chiude la saracinesca e compie interventi spettacolari e miracolosi. I tifosi del Lodi lo bersagliano, forse perchè hanno capito che martedì, in gara 2 di semifinale scudetto, un portiere a questi livelli sarà un enorme problema da superare.
Nella ripresa il Benfica parte lancia in resta per cercare di riaprire la partita. Oviedo fa il muro, il contafalli sale (colpa anche di due direttori di gara in fase onirica dal primo all'ultimo minuto). Senica mischia a tal punto le carte che forse non ci capisce molto nemmeno lui. Vanzo fa una mossa che lascia tutti a bocca aperta, mettendo in pista (a partita tutt'altro che chiusa) il giovane Francesco Rossi, scuola Roller Bassano e classe 1993. De Oro manda in visibilio i suoi segnando il 5-0 su azione seguente a rigore parato a Nicolia e da Nicolia stesso reinventato sotto forma di assist perfetto. Il Valdagno, però, subisce un blu (De Oro): è l'occasione per il Benfica di provare a rientrare in partita, ma Oviedo para con il casco la bomba a filo traversa di Silva. Con il Benfica in superiorità numerica, Rossi si invola da solo in contropiede e davanti a Ricardo Silva ci mette tutta la presunzione tipica dei ragazzi della sua età: alza la pallina a mezza altezza e appoggia in gol. Come se fosse Nicolia.
Tecnicamente questo è l'ultimo gol della partita vera, anche se di marcature ce ne saranno tante altre. Il Benfica si getta in avanti in modo scriteriato alla ricerca del gol; ogni volta che ne trova uno, il Valdagno risponde per le rime e i sei gol di distacco rimarranno fino alla fine della gara, con il risultato che si gonfia fino a un atipico 11-5. Nel finale c'è pure il tempo per l'ingresso in pista di Riccado Gnata al posto di uno stremato Juan Oviedo.
Valdagno fa sorprendentemente festa, il Benfica si chiude dietro un silenzio stampa che parla più di 100 interviste. I lusitani sognavano di tornare grandi in Europa e tornano in Portogallo con la coda tra le gambe. Anzi: tutto l'hockey portoghese se ne torna a casa piuttosto ridimensionato con tre squadre su tre fuori ai quarti di finale.
Il Valdagno scrive una pagina di storia: per la prima volta si qualifica per le semifinali e domani avrà un altro esame, questa volta... al Liceo.