Incredibile, in senso negativo, la prestazione difensiva del Lodi: ciò che era il suo punto di forza è diventato per una sera un incredibile buco nero, con sette reti subite in maniera esattamente uguale: due su tiri da fermo, cinque con perfette deviazioni sotto porta su tagli laterali. Pazzesca la prestazione di Gaston De oro, che entra in tutte le reti su azione dei padroni di casa con tre assist e due gol.
Davvero paradossale come una formazione che ha schierato elementi dalla spiccata natura offensiva come Nicolia, Tataranni e De Oro e giocando senza Rigo, sia riuscita a non concedere nemmeno una rete ai dominatori della regoular season, mostrando una fase difensiva perfetta, sia per anticipi e ripartenze, che per chiusure e concessioni degli spazi.
Nella formazione di Pino Marzella salviamo la prestazione di Losi, che ha evitato un passivo peggiore e quelle di Ariel Romero e Matias Platero, due predicatori nel deserto nell’incomprensibile abulicità dei giallorossi. Oltretutto nel Valdagno si attendevano segni di stanchezza, per la terza gara in cinque giorni. Ma di fatica nemmeno l’ombra.
Facciamo un appunto: resta un incomprensibile danno all’hockey la restrizione alle tifoserie, nonostante lo sforzo fatto dalla dirigenza veneta nell’aumentare il numero di ticket concessi ai supporters giallorossi, da 100 a 120 tagliandi. Il palazzetto di Valdagno è perfetto per la disciplina, la strada secondaria che porta all’accesso delle tifoserie ospiti è un intelligente costruzione per evitare contatti. Oltretutto il servizio d’ordine è stato perfetto e il comportamento delle tifoserie all’interno della struttura davvero da elogiare. Peccato si continui con questi divieti, che creano danno sia per il mancato incasso, che una perdita d’immagine a questa disciplina.
Veniamo alla cronaca di una triste giornata italiana, per l’attentato avvenuto a Brindisi e per il quale le tifoserie hanno esposto striscioni di solidarietà, in una serata che ha fatto da preambolo ad una notte atroce per il terremoto che ha colpito l’Emilia.
Nonostante il pesante passivo finale, il primo tempo si gioca su un sostanziale equilibrio. Anzi, tra il sesto minuto ed il nono il Lodi crea diversi pericoli, grazie ad un ottimo Romero, che al 9’20” trova un taglio perfetto sul quale Montigel spara a colpo sicuro, ma Oviedo compie un miracolo. Se i veneti hanno chiuso con un shootout il merito va anche al portierone argentino, che ha messo in pista 50’ perfetti.
Al 9’40” il Valdagno passa in vantaggio: Nicolia parte in contropiede, Platero lo stende rimediando un blu. Della punizione s’incarica lo stesso numero 5, che con una tiro forte e secco, senza avanzare, sorprende Losi.
Da segnalare al 12’ un paio di mischie in area lodigiana risolte dal portiere della nazionale azzurra, mentre Oviedo al 22’30” è semplicemente pazzesco: prima respinge un diagonale di Platero, poi, sulla ribattuta, s’immola sul conclusione a colpo sicuro di Antezza; la sfera resta al Lodi, si crea una mischia e viene fischiato un rigore per fallo di pattino di Nicoletti. Sul dischetto ci va Antezza, ma Oviedo è bravissimo a deviare col guanto sinistro la sfera dall’incrocio.
Dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio ci si attendeva una ripresa con un calo dei veneti e un maggior forcing dell’Amatori. Invece è una sfida a senso unico, soprattutto dopo il gol di Cocco al 2’, maturato grazie ad un perfetto assist di De Oro, che lo trova pronto alla deviazione volante sul secondo palo. Una situazione che frutterà ben quattro reti in un contesto analogo e che si ripete già 4 minuti dopo: stesso assist man, diverso esecutore, con Nicolia che viene dimenticato da Montigel e insacca al volo il 3-0.
Nel Valdagno funziona tutto bene: Nicoletti è perfetto in difesa e pericoloso con le conclusioni da fuori; Cocco si da un gran da fare, mentre Tataranni e Nicolia sono un pericolo continuo. De Oro invece è un immarcabile mina vagante che crea pericoli ad ogni sortita. Oltretutto i padroni di casa sono cinici sui tiri da fermo e al 7’25” Tataranni trova il 4-0, trasformando il decimo fallo. Nel frattempo Montigel rimedia un blu e Losi toglie dal sacco due conclusioni ravvicinate di Tataranni. Da menzionare la direzione arbitrale di un Bonuccelli, in precarie condizioni fisiche, che sbaglia spesso le sue decisioni, peccando troppo spesso di protagonismo. Perfetta e senza sbavature invece la direzione di Bisacco che non sbaglia un fischio.
Il Valdagno crea pericoli continui e al 13’ Squeo tocca De Oro in area: l’esile e veloce ala argentina cade, ma il seguente rigore tirato da Tataranni viene parato. Poco male perché 25” dopo De Oro pesca ancora una volta con un taglio in diagonale l’attaccante materano, il quale al volo infila il terzo gol - fotocopia dei veneti.
Al 19’ le parti si invertono e per la quarta volta il Lodi subisce una rete con assist dalla diagonale destra: l’onore di schiacciare la sfera in rete tocca a De Oro, che si guadagna l’indiscusso titolo di MVP del match, confermandosi al 23’24”: il veloce argentino mette il sigillo sull’incredibile 7-0 del Valdagno, infilando all’incrocio un assist di Tataranni.
Il Recalac dopo una stagione di alti e bassi sforna la sua miglior prestazione stagionale e palesa uno stato di forma strepitoso, fatto positivo in vista del quarto di finale di Eurolega in programma venerdì contro il Benfica. Dall’altra parte il Lodi delude le aspettative con un prestazione negativa difficilmente ripetibile. Abbiamo visto più volte in stagione gli uomini di Marzella cadere e rialzarsi con prestazioni superlative. La serie ora è sull’1-0 e guai a pensare che la strada che porta alla finale scudetto sia già chiusa. Archiviamo questa gara uno e su il sipario: il palcoscenico è tutto per la Final8 dell’Eurolega, che da giovedì, al “Palacastellotti”, delizierà gli amanti dell’hockey.