Lodi pareggia, è tutto rinviato alla “bella”

Domani il match decisivo per la semifinale L’Etruria è stata a un passo dal successo.

Scritto da Il Tirreno Grosseto - Pubblicato il 15/05/2012 - 13:15 - Ultima modifica

LODI
Per un tempo la semifinale è stata lì, a portata di mano. Poi si è risvegliato il Lodi e tutto è rinviato a gara 3 di domani sera. Al Palacastellotti Banca Etruria cede 3-1 ai padroni di casa, ma con troppi rimpianti che acuiscono il dispiacere per un'impresa che è stata davvero ad un passo. Stavolta gli azzurri non sono riusciti ad ammazzare la partita nel primo tempo, concluso avanti 1-0 ma con troppe nitide palle-gol non sfruttate sulle ripartenze concesse dai padroni di casa. Nella ripresa, poi, è toccato ad Antezza spaccare in due la partita, con la doppietta che ribalta l'inerzia della sfida e rimanderà in pista le contendenti fra 24 ore.
Gli azzurri ci hanno provato fino all'ultimo secondo, collezionando due errori dal dischetto e due pali (clamorosa la traversa di Marco Pagnini a 60" dalla fine), finché la linea maginot magistralmente ideata da Polverini ha retto per il Lodi è stata notte fonda, in un primo tempo che è sembrato pari pari la prosecuzione di gara 1. Il vantaggio azzurro arriva al 16' con una splendida azione personale di Marco Pagnini che salta due avversari e fa secco Losi. Menichetti tiene a bada i padroni di casa mentre in contropiede Banca Etruria fa a fette la difesa locale. Saavera, Marco Pagnini, Bracali e soprattutto Malagoli (al 23') sfiorano più volte il raddoppio davanti all'incredulo pubblico di casa; poi, nella ripresa, Squeo ruba palla a Bracali ed impatta dopo 1'.
E' il gol che gira la partita, perché il Lodi si getta in avanti ed Antezza dopo 5' insacca una ribattuta di Menichetti. Agli azzurri non fischiano più un fallo fin quasi a fine gara, Antezza fa 3-1 in superiorità numerica ma il Follonica avrebbe ancora un paio di chances per accorciare (Pagnini e Saavedra di prima), stavolta però Losi non si supera e a fare festa sono i giallorossi. Peccato, ma anche stavolta gli ultimi hanno messo paura ai primi.

Michele Nannini

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