Jekyll and Hyde in giallorosso: lo strano caso del dottor Nicolas e mister Giudice

Inizia con questo articolo la collaborazione con hockeypista.it di Enrico Acerbi, acuto osservatore del mondo dell'hockey da posizione valdagnese. Il primo "editoriale" è dedicato al Bassano, al suo essersi trasformato nel corso della stagione, al suo essere gruppo.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 14/05/2012 - 15:32 - Ultima modifica 19/05/2012 - 06:20

Miguel Nicolas e Massimo Giudice.

Foto Marzia Cattini

Il 23 settembre 2011 scrivevo questo pezzo su Atmo-Sfera (prima che fosse censurata dal MinCulPop valdagnese) ... Money for Nothing (soldi per nulla).
Money for Nothing é una canzone del gruppo rock inglese Dire Straits che fa parte dell'album Brothers in Arms, (uno degli album piú venduti nella storia della musica moderna); oltre 35 milioni di copie in tutto il mondo. Più o meno il testo diceva:
“Quello che non funziona é il modo in cui lo fai ... soldi buttati ...”
La mia idea d’inizio stagione è che alla fine avrebbe vinto chi aveva più soldi e li sapeva adoperare al meglio. A fine stagione devo accettare il fatto che il gruppo e la motivazione possono fare la differenza anche là dove il conto in banca non è promettente (o dove è usato per ripianare le gestioni passate).
Le cosiddette grandi, nel tempo, per acciacchi fisici e blocchi mentali, non sono più così grandi e spaventose come parevano nel 2011... si possono battere, “Money for nothing?”
La finale da me prevista allora era Lodi-Viareggio, ma oggi mi assale qualche dubbio.
Ho sempre detto che dove ci sono forti motivazioni ed un gruppo compatto che va dal Presidente sino al fisioterapista ci può essere una sorprendente resa agonistica. Per gruppo s’intende anche una minima sicurezza economica di base e un forte e preparato motivatore.
Se c’è solo la seconda componente non può essere un gruppo vincente ma un manipoli di eroi (biancorossi).
Nel 1866 Robert Louis Stevenson scriveva The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde. Noi potremmo rileggerlo sottoforma di “Lo strano caso del dottor Nicolas e Mister Giudice” ovvero del GeoTex Bassano.
Come nel romanzo... una pacata e noiosa squadra di provincia dai risultati altalenanti si è trasformata in un “mostro” di grinta e rendimento agonistico. Ma com’è nata la magica pozione che ha impregnato il Brenta nel 2012?
A mio contestabile parere, sembra evidente che colà il “pesce puzzava dalla testa” e che con la nuova gestione si è compattato un solido gruppo. C’è ora una dirigenza accorta, attenta a ripianare le esposizioni del passato, un factotum di buona preparazione e motivatore, che fa anche l’allenatore, una squadra che non ha star galattiche (esigenze di budget) ma che sembra fatta di ragazzi amici tra loro, collaboranti e motivati... pronti alla pista e all’ “asado” in compagnia.
In settembre dicevo: “Il Bassano é orfano del suo miglior giocatore, laureando in medicina. Traccheggeranno in attesa del “Doctor Miguel” a gennaio e in attesa che la nuova dirigenza definisca il budget per il futuro... sará un obbligo tenere Superpippo Dalmonte; é la sua storica occasione.
Il dottore poi arrivò giusto per accedere alla finale di Coppa Italia (in molti sottovalutarono quel risultato ottenuto contro un provato Viareggio) poi sparì a studiare. Fino al suo ritorno il Bassano vegetò a metà classifica e senza ... superPippo.
Ma dicevo pure: “ Il Forte infine conferma la sua grande vocazione europea con l’innesto di Pablo Cancela e la conferma del forte Alvaro Borja. Con in porta uno Stagi modello Sarzana potrá andare piú lontano dell’anno scorso e forse sará l’italiana che andrá più avanti in CERS, per uno strano scherzo del destino da ripescaggio.
Pensavo che l’Igualada fosse uno stop complesso sia per un Molfetta ancora con i big (Fernandez, Tamborindegui, Squeo e Ortega) sia per un Bassano con un dottore in ferie. Pensavo il Vendrell fosse più accessibile alla bella squadra di Crudeli.
Alla fine Bassano vince la CERS e riporta la coppa in Italia (cosa che non era riuscita al Lodi l’anno prima per non aver potuto schierare tre stranieri... Antezza non c’era) (cosa che diverrà un obbligo per qualche squadrone che sta per nascere l’anno prossimo o saranno... Money for Nothing).
Vince il Gruppo quindi, vincono le motivazioni e il lavoro, vince la sfrontatezza di chi non è favorito, i rigori di Federico Ambrosio, l’imprevedibilità del dottore, la noncuranza con cui Cunegatti guarda le bordate altrui, i tripli polmoni di Taylor, i tempi di gioco di Zen, la confusione che crea Peripolli nelle aree altrui, la grinta e la tecnica di Michele Panizza (che qua scaldava la panchina) ecc. ecc.
Naturalmente spero, da tifoso, che l’anno prossimo vinca tutto Paperon de’ Paperoni, sperando che qui la storia della puzza di pesce sia solo un detto idiota, ma non ne sono così certo. Nel frattempo dubito che il polso del nostro superasso regga tre partite in una settimana, o altre tre in due giorni (Final 8) e quindi sono pronto a tutto; anche a vedere il Bassano che ruba il posto in Eurolega al Giovinazzo sull’abbrivio della sua grande e meritata vittoria. Credetemi da valdagnese non è un bel sentire... ma lo sport è tale per cui bisogna rendere onore a chi merita.

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