PORDENONE - (n.l.)
A 53 anni, dopo una lunga malattia, è morto José Leste. Il portoghese, ex giocatore dell'Hockey Pordenone, è stato protagonista negli anni Ottanta al Palamarmi. Ha vinto tutto: mondiali, europei, coppe e scudetti, con 68 presenze nella Nazionale lusitana.
Nato a Estoril ed entrato nella Juventude Salesiana di padre Miguel, autentica fucina di campioni della pista, fu "scoperto" nel 1977 da Gianni Silvani e Luciano Dall'Acqua agli Europei Juniores in Olanda. In quel campionato c'era anche Carlo Koersler (classe ’60), che poi divenne con l'Italia campione continentale. Leste fu il miglior marcatore del torneo. L'anno dopo Silvani lo incontrò a Siviglia, facendogli firmare il contratto in un bar, su un foglio di bloc notes recuperato al volo.
«In maggio arrivò a Pordenone - racconta lo stesso Silvani -. Avevo visto bene: dopo poche settimane divenne al Palamarmi il beniamino di tutti. Per me Leste è stato in assoluto il miglior giocatore al mondo di hockey su pista».
Dopo la stagione pordenonese 1978-79 giocò in Italia e in Portogallo. Poi tornò sul Noncello.
«Nel 1984 lo prelevammo dal Benfica - aggiunge il dirigente -, quando Alessandro Sebastiano divenne presidente della nostra società. Con José fu ingaggiato l'argentino Pablo Cairo, campione del mondo a Novara».
Allora l'Italia giunse seconda, con in campo i pordenonesi Meroni e Parasuco.
«Leste era il fioretto - ricorda Silvani - e Cairo la spada».
Divenne infine campione iridato nel 1982 con Virgilio, un altro "pordenonese".