Marzella raccoglie l’assist di D’Attanasio

«Giocare la “final eight” in casa ci darà tanti piccoli vantaggi». L’allenatore dell’Amatori ringrazia il presidente: «Un regalo per me e per la squadra».

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 23/04/2012 - 09:56 - Ultima modifica

LODI
«10 e lode al presidente e alla società per quello che hanno fatto. Ora tocca a noi meritarci lo stesso voto continuando a costruire il nostro sogno». La novella mai così lieta arrivata alla vigilia della sfida di sabato con il Prato, vale a dire che Lodi ospiterà a fine maggio la “final eight” di Eurolega, ha impennato ancor di più l'entusiasmo di una città già al settimo cielo per quello che la propria squadra sta costruendo in pista settimana dopo settimana. Un entusiasmo contagioso che è arrivato fino alla panchina di Pino Marzella, ovviamente molto felice di poter fare da padrone di casa e di giocarsi fino alla fine tra le mura del “PalaCastellotti” questa avventura europea.
L’allenatore giallorosso, al termine del match con il Prato, commenta così questo evento storico, senza nascondere tutta la sua soddisfazione: «Sono contentissimo, felicissimo del fatto che giocheremo qui a Lodi queste finali, sarà un'occasione straordinaria per tutti. La società ha fatto un regalo grandissimo a me, alla squadra e a tutta la città portando a casa un evento del genere - attacca Marzella -. Tutti noi un po' ci speravamo e personalmente io ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per arrivare a questo punto, poi però la differenza l'ha fatta il presidente che ci credeva tanto, in fondo forse ci ha sempre creduto e ha seguito una sua tattica che alla fine ha pagato. Ha avuto ancora ragione lui, facendo un'altra volta una scelta coraggiosa che si è dimostrata vincente, un po' come quella di chiamare me quest'anno alla guida della squadra. Questo dimostra che vede un po' più lontano degli altri: ecco perché lui e la società tutta si meritano un voto altissimo e un enorme ringraziamento».
L'allenatore giallorosso spiega poi quali sono i vantaggi, non da poco, che comporta giocare la “final eight” in casa senza dover affrontare ulteriori trasferte: «Per noi che in quel periodo saremo impegnati nei play off già giocare la “final eight” invece che i quarti con andata e ritorno era fondamentale, perciò questa è la soluzione migliore possibile. Ci evitiamo tanti viaggi e ce la giocheremo in pochi giorni, senza andare a gravare più di tanto sul campionato. E per di più ce la giocheremo davanti al nostro pubblico, sulla nostra pista, alla sera dormiremo a casa e di giorno faremo le cose che facciamo tutti i giorni: sono tutte piccole cose che messe insieme rappresentano un grande vantaggio. Abbiamo tutto a favore, noi siamo arrivati a questo punto avendo già realizzato un sogno, quello di essere alle finali, e ora andiamo avanti con grande tranquillità e umiltà per cercare di fare un ulteriore passo in avanti».
Ma potrebbe esserci un pericolo di eccessiva pressione per l'Amatori a fare da padrone di casa?
«Quello della pressione per noi non è un problema, anzi troppo spesso abbiamo il problema contrario e lo abbiamo dimostrato anche con il Prato - continua Marzella -. Quando non c'è la tensione giusta fatichiamo terribilmente. E poi se una squadra vuole essere vincente deve vivere di pressione, anzi deve darla agli altri».
Il primo ostacolo di questa “final eight” si chiama Reus. Dopo il sorteggio il tecnico giallorosso si era detto soddisfatto, e ora?
«Diciamo che fra le tre che potevamo incontrare forse abbiamo pescato sì la più giocabile, ma pur sempre la squadra campione di Spagna. Del resto sapevamo che ci sarebbe toccato uno squadrone ed è venuto il Reus. Di sicuro giocarcela in una partita secca ci dà qualche chance in più e oltretutto adesso sapere di giocarcela davanti ai nostri tifosi di certo alza ancora un pochino la nostra percentuale - chiosa Marzella -. Vedremo. Finora stiamo facendo cose impensabili a inizio anno: chissà che il nostro sogno stupendo possa durare fino alla fine».

Stefano Blanchetti

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