E se ci fosse un’alleanza Lodi-Valdagno per aggiudicarsi la “final eight” e portarla in riva all’Adda?
L’incredibile situazione venutasi a creare per l’organizzazione della fase finale di Eurolega, con nessun club disposto a pagare per ospitare la “final eight”, ha portato il Cerh a prorogare di una settimana il termine per la presentazione delle offerte, prima di procedere, come previsto dai regolamenti, a una fase finale fatta di sfide di andata e ritorno. Un’eventualità questa estremamente penalizzante per le due italiane Amatori e Valdagno, che sarebbero costrette a un pazzesco tour de force fatto di qualcosa come 17 partite in 50 giorni in caso di raggiungimento della finale sia in Eurolega che in A1.
Se in Spagna e Portogallo infatti il campionato si decide senza la coda dei play off, in Italia il 5 maggio scatterà la post season con gara-1 dei quarti, esattamente in mezzo alla doppia sfida dei quarti di Eurolega. Ecco perché lodigiani e valdagnesi preferirebbero la “final eight” prevista per fine maggio (dal 24 al 27), ma al momento nessuna delle due società vuole accollarsi un investimento pesante (oltre alla tassa al Cerh, bisogna anche pagare il soggiorno delle altre sette finaliste). Ecco quindi che una sorta di “santa alleanza” Lodi-Valdagno potrebbe essere la soluzione vincente. Visti gli ottimi risultati della collaborazione sulla questione dei divieti di trasferte, i due presidenti potrebbero riaprire un dialogo per trovare tutte le risorse umane ed economiche necessarie per poi formulare un’offerta concreta. L’asse Lodi-Valdagno potrebbe così rappresentare l’unica candidatura plausibile per la “final eight”, specie se il progetto Lisbona non dovesse concretizzarsi, e salverebbe giallorossi e biancazzuri da un finale di stagione da incubo.
Stefano Blanchetti