LODI
Neanche più il Reus fa paura. All'indomani del sorteggio di Lisbona seguìto alla vittoria casalinga contro l'Iserlohn, l'Amatori comincia seriamente a ragionare sul prossimo avversario in Eurolega. I tre punti conquistati sabato sera al “PalaCastellotti” contro i tedeschi (vittoria per 3-1) hanno infatti consentito ai ragazzi di Pino Marzella di agguantare la seconda piazza nel girone di qualificazione e di staccare il biglietto per un posto tra le otto migliori squadre del Vecchio Continente. E l'urna di Lisbona è stata relativamente benevola, visto che ha evitato superpotenze come Barcellona o Liceo La Coruña. In realtà il primo ostacolo sarà tinto di rossonero e porta il nome di una formazione che l'anno scorso ha vinto il campionato più difficile del pianeta (quello spagnolo) e che quest'anno in Eurolega non ha ancora perso.
Ma nell'Amatori c'è qualcuno che il Reus Deportivo lo conosce bene, avendo giocato “Palau d'esports” per un anno e mezzo. Matias Platero è infatti arrivato in Spagna alla corte dell'allora tecnico Carlos Figueroa nel 2008/2009 e vi è rimasto anche per metà della stagione successiva prima di approdare a gennaio 2010 al Tenerife. Nella rosa attuale c'è ancora qualche ex compagno di Platero, come il portiere Trabal, l'amico “Nero” Paez, Xavi Caldù e Jordi Molet.
«È fuori da ogni dubbio che il Reus sia una grandissima squadra - il commento di Platero -, inoltre sappiamo benissimo che le spagnole sono molto forti. Ma noi abbiamo dimostrato già nella prima fase di Eurolega di non temere una squadra solo perché arriva dalla Spagna, e il successo sul Vic ne è l'esempio. Sono sicuro che sapremo preparare la partita al meglio senza sottovalutare alcun aspetto. Diamo sempre il massimo, sia che un avversario si chiami Vic, Reus o Iserlohn».
Appunto, sabato sera contro i modesti tedeschi non è andata in scena una partita spettacolare: «Quello che contava era raggiungere la qualificazione e abbiamo centrato l'obiettivo. Abbiamo parlato già parecchio negli spogliatoi e adesso sappiamo che servirà il meglio se vogliamo andare avanti in questa competizione».
Con il Reus Platero ha vinto un Mondiale per Club e un'Eurolega nel 2008/2009: «Era il mio primo anno in Europa ed ero molto giovane (20 anni, ndr) - racconta -, ma è stata un'esperienza molto importante che mi ha permesso di crescere al fianco di campioni assoluti come “Nero” Paez e Pedro Gil. Abbiamo vinto due trofei prestigiosi, è un ambiente molto ambizioso nel quale sicuramente sono abituati a giocare per vincere».
Non è ancora dato sapere se si giocherà in un unico concentramento (il Cerh ha ulteriormente spostato il termine di presentazione delle offerte per l'organizzazione della “final eight” al 20 aprile) oppure se si disputeranno i quarti di finale con andata e ritorno: «Se dovessimo affrontare una doppia sfida posso anticipare che in Spagna troveremo un ambiente molto caldo. L'hockey è parecchio seguito a Reus: certo non come a Lodi, ma al palazzetto c'è un pubblico numeroso ed esigente. Staremo a vedere, noi ci crediamo».
Aldo Negri