Danni erariali alla Fihp: i consiglieri non hanno percepito rimborsi

Le dichiarazioni del procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio De Dominicis, riportate da hockeypista.it nei giorni scorsi, hanno suscitato non poche perplessità sulla gestione della Federazione. Pubblichiamo alcuni chiarimenti circa il coinvolgimento dei consiglieri federali che non sono accusati di essersi intascati rimborsi non dovuti, ma di avere approvato delibere ritenute illegittime nonostante il parere favorevole del segretario Gasbarrone.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 27/02/2012 - 17:51 - Ultima modifica 02/03/2012 - 11:15

Torniamo sull'articolo pubblicato il 23 febbraio scorso (leggilo qui) a proposito del danno erariale da 380mila euro arrecato alla Fihp e di cui ha dato conto il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio Angelo Raffaele De Dominicis in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Lo facciamo per specificare meglio alcune circostanze poichè non è volontà di hockeypista.it gettare discredito su alcuno, ma solo dare conto delle notizie che riguardano l'hockey su pista. Purtroppo anche quelle più spiacevoli.

Nell'estratto della relazione del procuratore De Dominicis, riportata nell'articolo, si specifica che l'ammanco contestato è relativo al quadriennio 2005-2009. Nessuna contestazione riguarda, pertanto, i consiglieri federali Daniela Gallina e Roberto Guerra, entrambi eletti a fine 2009 e in carica per il loro primo mandato.

Inoltre, nessuno dei consiglieri federali (nemmeno quelli in carica nel periodo indicato dal procuratore) è accusato di essersi intascato alcunchè. L'accusa ai consiglieri, come ci fanno sapere alcuni di loro, è quella di avere approvato in una seduta del Consiglio Federale una delibera, giudicata legittima dal segretario generale Gasbarrone, che prevedeva un rimborso spese forfetario ai tre vicepresidenti federali (corsa, artistico e hockey) pari a circa 10mila euro ciascuno. 

E' bene precisare, ma questo era chiaro anche nell'articolo del 23 febbraio scorso, che quanto riportato è l'atto di accusa del procuratore al termine delle indagini al quale dovrà seguire il giudizio da parte della Corte dei Conti. In quella sede tutte le persone coinvolte avranno modo di difendersi e di provare la propria innocenza.

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