La palma del migliore, a 31 anni, 13 anni dopo. Ha trovato un posto in vista nella mensola dei trofei di Nicola Comin la targa di miglior portiere di A2 per il 2010/2011. A fianco di quella conquistata il
secolo scorso, quando nella stagione ´97/´98 un allora giovanissimo Comin trascinò alla promozione in serie A1 il "suo" Valdagno.
«Un premio fa sempre piacere - spiega l´attuale guardiano dei pali della Ripor Thiene, prima a Trissino dove si è guadagnato il riconoscimento - ed è motivo di soddisfazione, che sarà però piena solo se con la mia squadra raggiungeremo l´obiettivo A1».
Il gigante Comin vale come un talismano, visto che nelle ultime due annate ha portato prima il Montebello e poi il Trissino a vincere la regular season, e prima ancora il Sandrigo alla salvezza. Un esempio di continuità, nonostante la serie nera di infortuni che ne hanno limitato la carriera ai massimi livelli. Tra menischi rotti, legamenti saltati del ginocchio, schiena e anche una spalla "ballerina" (che lo ha costretto a dare forfait contro il Correggio praticamente con la targa premio fra i guantoni) il portierone ha avuto i suoi grattacapi fisici
«Ho patito qualche infortunio di troppo - spiega con un pizzico di ironia -, ma sono contento così, anche perchè con il tempo ho imparato ad effettuare un lavoro specifico e la pausa è stata un toccasana per rimettermi in sesto». Così come la Ripor, tornata leader solitaria di serie A2. «Qui a Thiene vedo l´ambiente giusto e la convinzione giusta. La squadra è forte e ha disputato un ottimo girone di andata. Poi un calo fisiologico era in preventivo: l´esperienza insegna che la formula playoff costringe tutti ad essere brillanti a fine marzo. Lì avranno importanza forma e testa».
E avere il miglior portiere di categoria fra i paletti certo non guasta.