Anche in Portogallo, e non solo in Italia, la massima divisione dell'hockey nazionale deve fare i conti con il ritiro di una squadra e il conseguente danno di immagine. Ad aggravare la situazione c'è una convergenza di fatti: il ritiro arriva nella stagione in cui la massima divisione portoghese è passata da 14 a 16 squadre e nell'anno del ritorno in grande stile della disciplina sugli schermi della TV di stato. Un danno di immagine gravissimo per la Federazione Portoghese che molto sta investendo sull'hockey pista.
Con Porto Santo, l'hockey lusitano ci perde anche da un punto di vista territoriale. Il piccolo comune di Porto SAnto, meno di 5000 abitanti, si trova infatti nel mezzo dell'Oceano Atlantico, su una minuscola isola nella provincia autonoma di Madera, a 1200 chilometri in linea d'aria da Lisbona. Probabilmente è anche questa particolare caratteristica ad avere inciso negativamente sulla situazione.
Il ritiro del Porto Santo dalla Primeira Divisao è avvenuto formalmente lo scorso 20 gennaio con una decisione adottata dalla Federazione Portoghese. In realtà l'agonia del club è stata lunga ed è iniziata prima di Natale, quando la squadra ha iniziato a chiedere il rinvio delle partite per cercare una soluzione ai suoi problemi. La Federazione, in accordo con gli altri club, ha acconsentito per quanto possibile, ma di fronte all'evidenza non ha potuto fare altro che prendere atto della decisione.
Poichè in Portogallo non è ancora terminato il girone di andata, tutti i risultati del Porto Santo (che peraltro aveva perso tutte le nove partite disputate) sono stati annullati.