Crudeli promuove il nuovo corso azzurro: «Qui Losi e Antezza potranno crescere»

Il vice ct della Nazionale è soddisfatto dello stage del week end

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 07/02/2012 - 14:20 - Ultima modifica

MONTECCHIO PRECALCINO
«Questa è la strada giusta per tornare là dove l'Italia merita di stare». Al ritorno dal raduno con la Nazionale Roberto Crudeli fa il punto sulla situazione degli azzurri a un anno circa dall'inizio dell'era Massimo Mariotti. L'ex tecnico e giocatore dell'Amatori, oltre a guidare il Forte dei Marmi in campionato, ricopre infatti il ruolo di secondo allenatore azzurro alle spalle dell'attuale mister viareggino. Venerdì e sabato i due hanno guidato il primo “stage” annuale che si è svolto in Veneto, a Montecchio Precalcino: una sorta di meeting al quale hanno partecipato dieci atleti senior e i ragazzi dell'Under 23 che in aprile (sempre guidati da Massimo Mariotti) saranno chiamati a disputare la Coppa Latina in Spagna.
«Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto nello scorso fine settimana - racconta Crudeli -, abbiamo lavorato tantissimo, almeno sei ore al giorno in pista per prendere confidenza con gli atleti e gettare le basi per discorsi futuri. È ovvio che per lavorare bene serve tempo, e l'aver introdotto questi appuntamenti durante l'anno non può che giovare a tutto il movimento: del resto succede in tutti gli sport di un certo rilievo e se vogliamo crescere è indispensabile seguire questa strada. A marzo ci sarà un altro raduno di questo tipo e forse ne faremo un terzo ad aprile».
A Montecchio erano presenti anche tre atleti dell'Amatori Lodi: Alberto Losi, Valerio Antezza e Sergio Festa, anche se quest’ultimo è rimasto a riposo per via di qualche acciacco fisico. Il portiere lodigiano e il nuovo acquisto giallorosso hanno partecipato attivamente ai lavori: «Credo che sia stata un'esperienza positiva anche per loro - continua Crudeli -. Losi e Antezza hanno potuto lavorare bene in pista e prendere confidenza con quello che è il nostro modo di intendere l'hockey. In fondo è un momento di crescita anche per i giocatori, che poi possono tornare nei club con utili esperienze e consigli da mettere in pratica. Credo che sia necessario tornare a lavorare tutti insieme, con un unico obiettivo, per consegnare di nuovo all'Italia i campioni di un tempo».
Quando la federazione ha affidato la Nazionale a Massimo Mariotti (assistito oltre che da da Crudeli anche dal tecnico del Giovinazzo Nino Caricato) ha dato il via anche a "Campioni 2015", un progetto per far tornare l’Italia ai massimi livelli mondiali attuando anche un ricambio generazionale: «I campioni non si creano dall'oggi al domani - chiude Crudeli -. Per questo è fondamentale tenere un'unica linea di lavoro, a partire da Gianni Massari (uno dei più vincenti allenatori dell'hockey italiano, ora responsabile federale per la formazione degli allenatori italiani e anche direttore tecnico del Giovinazzo, ndr) passando per Mariotti, me stesso, arrivando poi fino a Gaetano Marozin e Tommaso Colamaria, allenatori rispettivamente dell'Under 20 e dell'Under 17».

Aldo Negri

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