ISERLOHN
Ci sono trasferte che non sono da tutti. Si può andare “tutti insieme appassionatamente” a Seregnoo a Novara, a Viareggio e magari anche più lontano a Bassano del Grappa. Ma non a Iserlohn. Perché per arrivarci uno dev'essere proprio innamorato pazzo dell'hockey.
Vuoi andare a vedere Iserlohn-Amatori? Bene: o prendi l'aereo con atterraggio a Duesseldorf e relativi 80 chilometri da sciropparsi in qualche modo fino alla sede della partita, oppure prendi la macchina e ti spari più di un migliaio di chilometri sperando di non incontrare bufere di neve sui valichi. Ma ecco che esplorando i casi del tifoso lodigiano “malato di hockey” spunta una curiosa novità: c'è anche chi è venuto in camper.
Già, in camper: «Abbiamo impiegato quasi dodici ore per arrivare fino a Iserlohn - racconta la tifosa Laura, sorridente come non mai all'interno del nuovissimo impianto sportivo tedesco -, è stato il viaggio della speranza perché abbiamo incontrato neve sul San Bernardino e ci siamo dovuti fermare a mettere le catene, poi raffiche di vento fortissime che facevano traballare il camper come fosse una cartolina. Insomma è stata lunga e faticosa, ma alla fine ce l'abbiamo fatta e siamo felicissimi di essere qui a goderci la partita».
E se nell'immaginario collettivo si pensa di arrivare in Germania e trovare un ambiente freddo, beh ci si sbaglia. Prima di tutto perché la temperatura è pressoché identica a quella italiana e poi perché l'accoglienza è la regola, l'ospitalità è alla base di tutto e i dirigenti tedeschi dal primo all'ultimo si sono messi a disposizione per fare in modo che la trasferta italiana in alta Renania fosse sì un'importante gara di hockey per l'Amatori, ma anche un piacevole soggiorno in Germania.
Ecco dunque che il presidente biancorosso Ralf Henke ha seguito la squadra dell'Amatori anche al pranzo del sabato, l'ha accompagnata in hotel, si è premurato che i tifosi italiani avessero i pass per entrare senza problemi al palazzetto e poi ha fatto allestire un grande rinfresco a mo' di “terzo tempo” in stile rugbystico. Tutto in una cornice quasi avveniristica per questo tipo di sport, perché l'“Hemberg Sport Center” è un piccolo gioiellino inaugurato soltanto un anno fa, dotato di moderna sala stampa, “vip room” a balconata in vetro con tanto di hostess e stuzzichini, bar e tutti i comfort possibili e immaginabili. Insomma, Iserlohn sarà anche una meta per pochi e non per tutti, ma chi c'era se l'è goduta.
Al. Ne.