LODI
Il Platero visto sabato sera nella finale di Supercoppa era sempre il solito, anche se in fondo qualcosa di diverso c'era. Attento, guardingo, solido e puntuale nelle chiusure, insomma quello ammirato nella scorsa stagione. Ma contro il Valdagno c'era qualcosa di insolito: una fascia verde con la lettera C al braccio. Svelato dunque il mistero del nuovo capitano dell'Amatori, che per la stagione 2012/2013 sarà l'argentino Matias Platero.
«Quando Marzella me lo ha comunicato durante la scorsa settimana sono rimasto al tempo stesso stupito e felice - il commento di Platero, che proprio ieri ha compiuto 24 anni -. Non è cosa da tutti i giorni essere capitano di una squadra importante e blasonata come lo è l'Amatori Lodi. Ho accettato volentieri, sapendo che aumenteranno ancora di più le mie responsabilità, ma questo non mi spaventa di certo».
La prima volta del "Cabezon" con la fascia al braccio non è andata benissimo, per lo meno sotto il profilo del risultato (4-2 per i veneti): «Già, perché credo che sabato a Valdagno abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatti - attacca il capitano, successore di Fernando Montigel -. In pista abbiamo fatto tutto quello che ci aveva detto l'allenatore durante la settimana e credo che lo si sia visto. Anche se io e Velazquez siamo arrivati solo da due settimane l'intesa è già a buon punto: se avessimo potuto lavorare più tempo insieme alla squadra la finale sarebbe anche potuta andare diversamente».
La Supercoppa del “PalaLido” chiamava il pacchetto arretrato giallorosso alla massima concentrazione contro una coppia di attaccanti di razza come Pedro Gil e Carlos Nicolia: «A parte in un paio di occasioni, li abbiamo quasi sempre costretti a tirare da lontano - racconta Platero -. Credo che a livello difensivo abbiamo fatto una partita quasi perfetta e questo mi fa ben sperare per il futuro, anche se è chiaro che a livello di costruzione del gioco dobbiamo ancora lavorare moltissimo. Ma in pista abbiamo dato il massimo e credo che questo tutti lo abbiano visto, tifosi compresi: abbiamo fatto il possibile, purtroppo qualche decisione arbitrale non proprio felice ci ha penalizzato, ma questo lo avevamo messo in conto. Peccato perché avremmo davvero potuto vincere».
E una Supercoppa alla prima partita da capitano sarebbe stata davvero un bel regalo di compleanno: «Purtroppo è andata così. È chiaro che il mio sogno sarebbe quello di alzare almeno un paio di trofei da capitano, sto già cominciando ad andare in palestra per abituarmi a sollevarli - scherza in chiusura il difensore di San Juan -. Io posso solo garantire che ce la metterò tutta, così come i miei compagni, per vincere di nuovo qualcosa di importante».
In quanto finalista della passata edizione l'Amatori non scenderà in pista questo fine settimana nel primo turno di Coppa Italia, ma assieme al Bassano farà il suo ingresso in scena solo nel prossimo week end. La squadra si allenerà tutta settimana e ci sarà il rompete le righe dopo l'allenamento di venerdì sera: riposo sabato e domenica, poi di nuovo al lavoro per affrontare il girone di semifinale.
Aldo Negri