Ad inquadrare la partitissima fra Recalac e Porto è un grande esperto del calibro di Paolo Virdi, autore di "50 minuti di gloria", una monumentale opera (Lodinotizie editore, in libreria) in due volumi sugli anni moderni di questo affascinante sport.
«Forse solo i padroni di casa, freschi campioni di Portogallo, godono della beltà di una stagione finora positiva. Il peso per il Porto però è doppio: l'Eurolega manca da vent'anni e la pressione del giocare in casa è altissima. I biancoblu allenati da Tò Neves si sono rinforzati con una campagna acquisti mirata, acquisendo Barreiros, che porta in dote le ultime due vittorie in Eurolega, ed Helder Nunes, un giovane dal grande talento. Ma il Porto è anche cuore e anima del tecnico Tò Neves - continua Virdi - e del suo modello spregiudicato a tutta pista, mentre Edo Bosch e Reinaldo Ventura sono probabilmente all'ultima chances di riprendersi ciò che il destino gli ha sempre negato. Il Porto dal 1990 ha preso parte a 12 edizioni delle final four ed è sempre stato eliminato (e sempre con Ventura in pista
), perdendo anche 5 finali, quattro delle quali con il Barça ed una con l'Igualada. I biancazzurri di Vanzo sono alla quarta presenza consecutiva nelle final four e possono vantare tra le loro fila una coppia di livello mondiale come Carlos Nicolia e Pedro Gil. Per lo spagnolo si tratta di un emozionante ritorno nella sua Oporto, contro una squadra che è stata la sua vita per 8 lunghi anni e con la quale ha conquistato 7 campionati. Il cammino dei veneti però si presenta durissimo, perché in finale potrebbe trovare il Barca col dente avvelenato»
Precedenti.
I precedenti non solo contro i Dragoes (5 vittorie e 2 sconfitte), ma in generale contro le squadre portoghesi (10 successi, 1 pareggio e 3 ko) sono a favore dei lanieri che non perdono contro club lusitani dalla stagione 2010-11 (sconfitta 5-1 proprio contro il Porto). Pedro Gil è capocannoniere dell'Eurolega con ben 20 gol in 8 partite.
G.D.