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Valdagno tiene testa al Lodi, poi prevale la concretezza giallorossa


L'esordio davanti al pubblico amico dei nuovi acquisti del Valdagno avrebbe potuto trasformarsi in un trionfo se non ci fossero state alcune distrazioni difensive.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 20/01/2016 - 10:19 - Ultima modifica 24/01/2016 - 18:40

Il Nuovo Admiral scende in campo con Cunegatti, Campagnolo, Fariza, Zen, Peripolli; beh, per chi ricorda la storia dell’hockey, sembra parecchio un Bassano con lo spagnolo. Lodi risponde con il quintetto Català, Illuzzi, Platero, Ambrosio e Verona; arbitreranno all’inglese, cioè lasciando perdere botte e digrignar di denti, il veterano Da Prato e l’emergente Silecchia. I lombardi sono reduci dalla “guerra di Follonica”, due partite ravvicinate con un 8-6 in campionato, non senza polemiche, ed un 4-2 di coppa CERS, in Toscana, che hanno esaltato la squadra di De Rinaldis. Immaginate cosa possono pensare i giallorossi nel vedere il Valdagno in tenuta blu … follonichese.
L’inizio del match è per certi versi sorprendente. Un Valdagno calmo e metodico, molto più equilibrato dalla presenza di Zen dietro, affronta a viso aperto i più titolati avversari, qui giunti con il doppio di punti in classifica. Da subito non pare una partita da coltello tra i denti; il match, fluente a ritmo di valzer, si sblocca, a 18 e 41” dall’intervallo, grazie ad una lenta progressione di Fariza, che tira, riprende la ribattuta e insacca definitivamente all’incrocio. Il “gallego” si dimostra sempre più la vera sorpresa del campionato (con l’argentino Martinez a Monza e Teixido qui vicino): non arriva dal giro delle nazionali iberiche, né da squadroni titolati, né da strombazzature mediatiche, ma sorprende sempre per il rendimento elevato; davvero un buon acquisto. Lo svantaggio sul campo, intanto, innervosisce il Lodi e qualche valdagnese abbocca e sussulta.
Dopo due time out il ritmo del match cambia; ora Lodi è più rock, pressa alto e velocizza le azioni. A sette minuti dalla sirena è il biondo prence di Mendoza, Ambrosio, a pareggiare, girando in porta da posizione frontale. Palla in gioco e subito arriva un blu a Fariza; sempre Ambrosio scioglie le lunghe leve con finte frontali e insacca il secondo gol lombardo sul diretto:1-2. Valdagno non merita certo lo svantaggio e per sua fortuna, a sei minuti dal riposo, il Wasken si addormenta in difesa; Peripolli, davanti e di spalle alla porta di Català, ha il tempo di beffarlo con il no look del 2-2.
La ripresa ha decisamente ritmi superiori. Il Lodi cerca la vittoria con il suo pressing spregiudicato, ordinato dietro da Illuzzi e Platero, Valdagno cerca ripartenze e soluzioni da lontano, che l’attenta difesa di De Rinaldis vanifica quasi sempre; bene Zambon tra i veneti. Gli allegri fischietti, colorati alla Robin Hood, sorvolano un netto rigore su Peripolli, cui segue una botta di Fariza sulla traversa. Il Valdagno è nettamente in partita e sembra crescere. A tredici dalla fine Cunegatti ipnotizza Malagoli e gli para il diretto del “decimo” valdagnese e poi d’abbrivio i biancoblu passano. Mancano 9 minuti e 13 alla fine, quando Alberto Peripolli fa il suo capolavoro fiondando una super botta nel sette di Català: 3-2. Purtroppo anche le migliori torte in un attimo possono bruciare. Non passa nemmeno un minuto che Valdagno rovescia il match con due malcapitate leggerezze. Prima perde palla nella sua zona difensiva e per Ambrosio è uno scherzo insaccare il 3-3, poi Platero, assolutamente privo di marcatura, davanti a Cunegatti, incrocia da sinistra e infila la rete veneta: 3-4 a 6 e 16 dalla fine. Valdagno non molla e reagisce di grugno duro, non riesce a sfruttare un powerplay, non riesce ad ottenere il decimo fallo lodigiano, ma forza. Il finale, poi, è tutto del duo di fischio: prima, a due minuti dal termine, danno un rigore a Valdagno che Fariza spacca in rete per il meritatissimo 4-4, poi offrono un rigore ad Illuzzi in penetrazione che Platero fionda in rete per il 4-5. Il pubblico potrebbe poi godere ancora di altre emozioni con il Lodi a nove falli di squadra, purtroppo Campagnolo fa un blocco, l’arbitro lo sanziona, Stefano perde le staffe e prende il blu che consegna la partita al Lodi; in tre il Valdagno non può più recuperare.
Un vero peccato, rimane, tuttavia, una bella prova contro una forte avversaria, che fa ottimamente sperare per il futuro. L’idea è quella di ottenere tre punti che dovrebbero sancire la “quasi” matematica salvezza, proiettando i biancoblu verso ulteriori e più tranquilli obiettivi.

 

Parole chiave: Serie A1, Giornata 15, Valdagno, Lodi,
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