«Siamo costretti ad affrontare un fatto grave che segna in modo pesante la nostra realtà». Ha esordito così il presidente Paolo Centomo nella conferenza stampa tenuta ieri sera alla vecchia pista Lido. Il massimo dirigente biancoceleste ha fatto riferimento all´esercizio 2007 spiegando che «dal punto di vista amministrativo s´è agito non proprio correttamente in termini di natura fiscale». In sostanza è stato precisato che l´evasione nel 2007 è di 1.170.000. «Sono stati ridotti di 1/6 (640.000 euro pagabili in tre anni) in quanto il Consiglio Direttivo ha firmato il verbale di costatazione all´Agenzia delle Entrate di Vicenza».
Il presidente Centomo ha quindi sottolineato che «nel 2007 la contabilità era tenuta da Dino Repele» e che «erano state emesse fatture doppie e non registrate. Abbiamo atteso del tempo, speravamo che Repele facesse un passo indietro, ma non ha rassegnato le dimissioni. Il suo nome è legato alla storia dell´hockey biancoceleste, ma c´è però un limite a tutto».
Nell´assemblea societaria del 17 novembre al primo punto all´ordine del giorno era stata messa la “Ratifica provvedimento di radiazione assunto dal Consiglio Direttivo in data 15 ottobre 2012 nei confronti di un socio (ndr, Dino Repele) ai sensi del-l´art. 6 dello Statuto”. «Mi risulta – ci ha riferito l´ex presidente Dino Repele - che la somma addebitata sia in realtà la metà di quanto s´è detto. È vero, nel 2007 ero io il presidente della società, ma questo non significa che gli errori commessi siano solo miei. Ho invece tutte le intenzioni – ha concluso -, se ci sarà il supporto in base alle leggi, di oppormi al discorso della validità dell´assemblea del 17 novembre scorso».
In quella sede il verbale era stato approvato all´unanimità. L´ex presidente Dino Repele era stato espulso definitivamente con il voto di 48 soci (contro il provvedimento 14 soci). Centomo aveva quindi ribadito che Repele non poteva più essere riammesso.
Giannino Danieli