BASSANO
La manita di Bassano che schiena i re d´Europa e la migliore squadra in circolazione è l´acqua che va in salita. La Supercoppa continua a ballare perchè tra sei giorni in Galizia sarà tutto un altro film, meglio dirlo e saperlo prima, tuttavia garauno premia il capolavoro tattico di Giudice e dei suoi soldati che in ossequio a un piano partita esemplare avvelenano i pozzi del Liceo, imbragando Bargallò, la stella cometa del vecchio continente, intrappolato nella morsa dei raddoppi difensivi giallorossi.
Oscurate le luci di La Coruna e inaridite le fonti degli spagnoli, costretti sempre a girare al Largo e ad attaccare sistematicamente per vie perimetrali, l´hockey iberico diventa così uno stucchevole giropalla e una circolazione fine a se stessa poichè l´area di Bassano si trasforma in zona militare, off limits e inaccessibile per chiunque, una tonnara che manda in tilt i meccanismi di Gil presto in malora. La duttilità dei cinque di casa è un patrimonio che alla lunga traccia il solco poichè lo skipper campano prepara l´agguato in due fasi: prima schierando una zona con frequenti adeguamenti che anestetizza le offensive rivali, lasciando il terminale Bargallò vittima dei suoi carcerieri Montigel e Taylor e, in seconda battuta Zen. Quindi, dopo l´intervallo, scegliendo la marcatura a uomo e alzando notevolmente l´aggressività in ogni spicchio di pista, un atteggiamento molto più energico e popositivo che eleva la pericolosità dell´intero coro e che alla distanza fattura il break, persino più esiguo in rapporto al volume delle reali opportunità fatturate.
Montigel scappa via in controtempo e inchioda l´1-0 che spariglia la faccenda, poi capitan Zen non tesaurizza sottomisura e una girata rapinosa di Joseph Lamas imbuca il pertugio dell´illusoria parità. È un attimo poichè una percussione con scarico di Montigel consente a Taylor la volée in diagonale sul palo opposto del sorpasso di metà contesa, pure se un palo pieno di Zen strozza l´urlo in gola e pure il teorico allungo. Nel lato B, Ambrosio non stanga da un passo il 3-1, c´è qualche nuvola d´ira tra De Oro ed Edu Lamas che si beccano il blu, finchè non entra il redivivo Nicolas che, seppur a mezzo servizio, stampa il 3-1 finalizzando un assistenza caramellata di De Oro dietro la gabbia. Il montante stavolta sputa fuori la sassata di Bargallò e qui Bassano chiude torrenziale: ancora Tonchi brucia la retroguardia del Liceo con un piazzato d´anticipo che non dà scampo a Malian per il poker, gonfiando un istante più tardi la cinquina e la doppietta personale con la punizione in pallonetto e senza schiacciata che fissa il 5-1, mentre Bargallò, nervoso per essere stato schermato per tutta la sera dai cambi difensivi di Giudice viene graziato dagli arbitri per un colpo proditorio a De Oro.
Tutte le volte che il Liceo incrocia Massimo Giudice ride verde. Finora è lui il sicario di quelli della Galizia, impallinati prima col Salerno e adesso due volte da Bassano, regolarmente in blackout dinanzi alle scatole cinesi delle difese chiamate dal nocchiero giallorosso. «La chiave del duello è stata nelle scelte in retrovia - argomenta raggiante il timoniere - si è cominciato a uomo, passando rapidamente a zona e quando Gil ha chiesto il timeout per preparare le contromisure alla zona siamo tornati alla marcatura individuale togliendogli di fatto 18 minuti secchi di partita. Il 5-1 è addirittura risicato, ci stava anche uno scarto più importante in rapporto a quanto costruito, ma garauno è il simbolo della prestazione difensivamente impeccabile. Avevamo preparato l´incontro nei dettagli e i ragazzi hanno rispettato le consegne, inclusa la gabbia studiata su Bargallò».
Ma Giudice che è una vecchia lenza, sa perfettamente che alle spalle c´è solo il primo round. «Dico sul serio, secondo me tra la propria gente e nella bolgia che troveremo là, La Coruna rimane favorito, direi 51 a 49 se la mettiamo in percentuale. Non abbiamo fatto ancora nulla e non è una frase fatta. Gli spagnoli non sono i migliori del pianeta per caso, non vinci due Coppe Campioni nè domini la Liga come sta accadendo in questo momento per esclusive cincidenze fortuite. C´è un solo modo per provare a portare a casa la Supercoppa Europea ed è quello di replicare una performance della stessa intensità anche da loro. Se scendiamo di un solo gradino siamo già spacciati. Ma volevamo approdare a garadue in corsa e direi che il traguardo parziale è raggiunto. Volete sapere se è stata la partita migliore della mia gestione a Bassano? Secondo me il 2-3 in esterna di Igualada lo scorso anno che ci ha spalancato le porte della finale di Cers è stata più esaltante di questa. Però ora resettiamo tutto e pensiamo al turno di Cers sabato in Francia».
Telegramma del presidente Daniele Merlo. «Una grande emozione, ma non è mica finita». Appunto.
Vincenzo Pittureri