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Una grande serata, nel nome di Stefano Dal Lago. L’Italia del futuro e quella gloriosa del recente passato in “50 minuti di gloria”


Scritto da Lodinotizieit - Pubblicato il 12/03/2013 - 11:36

Metti una sera al palazzetto “Stefano Dal Lago” di Novara, nei 25 anni dalla scomparsa del ragazzo di Trissino che sulla pista a lui intitolato visse gli ultimi scampoli di vita. Aggiungiamo la “vecchia Nazionale” che ha portato all’Italia tre Mondiali ed un Europeo, inseriamo l’addio di un mostro sacro come Enrico Mariotti e la serata, mixata con altre varianti interessanti, non può far altro che uscirne brillante ed emozionante.
Lo sforzo di coniugare il blocco storico di giocatori che hanno fatto la storia recente di questo sport e la nuova talentuosa Nazionale ha avuto un ottimo successo, grazie al lavoro del nuovo corso federale (in particolare Marcello Bulgarelli) della Rotellistica Novara (Daniela Gallina) e anche di Moreno Spina storico addetto stampa novarese, con l’aggiunta del lodigiano Paolo Virdi, che con ha completato l’opera “50minuti di gloria”, un libro in due volumi che ripercorre gli ultimi 30 anni dell’hockey, letteralmente andato a ruba nella serata, incastonato tra una mostra fotografica in omaggio alla Nazionale ed una esposizione dei ricordi appartenuti a Stefano Dal Lago, comprese le sue maglie numero 3 del Pavesi Novara.
Non va dimenticata la partita, nella quale la giovane Nazionale di Mariotti è apparsa vogliosa e di far capire al pubblico, giunto intorno alle 1.300 unità, che i veri “Azzurri” sono loro, che il futuro è nelle loro mani e che godono di una fiducia sconfinata. “Questo è un gruppo omogeneo, che è cresciuto nel tempo e che ha un determinato stile di gioco e sul quale si può fare del buon lavoro. Su di loro costruiremo il futuro e potremmo toglierci delle soddisfazioni”. Questo il pensiero di Nino Caricato, tecnico “tattico osservatore” della Nazionale, condiviso anche dal responsabile del settore tecnico della Federazione Cesare Baiardi.
Per la cronaca la sfida si è conclusa sul punteggio di 6-6, con la rete del pareggio ad opera di Franco Amato, dopo un primo tempo concluso sul 5-0 per l’Italia dai toni agonistici maggiori rispetto alla ripresa. Ma il punteggio non conta, l’importante è aver respirato profumo d’Azzurro in una città che è per titoli e merito, la culla dell’hockey italiano.

Parole chiave: Nazionale, Nazionale Senior, Mondiale Senior,
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