LODI
Istantanee di un trionfo. Sono le 23 di un martedì sera che il popolo lodigiano non dimenticherà mai. Capitan Montigel ha da poco sollevato sotto la sua curva quella Coppa Italia che Lodi aspettava da 33 lunghissimi anni e in pista si scatena il finimondo. Il rettangolo del “PalaCastellotti” viene riempito dagli oltre duemila lodigiani che hanno assiepato le tribune e sembra quasi non riuscire a contenere tutto l'amore sconfinato che contagia una città intera. Gli eroi giallorossi, che con questo trionfo hanno raggiunto una sorta di immortalità hockeistica lodigiana, vengono letteralmente presi d'assalto dai tifosi, piccoli e grandi, ragazzi e ragazze, uomini, donne e bambini, tutti lì per loro, per gioire con loro, per strappare una foto, un autografo o semplicemente per dire ai loro beniamini un sincero grazie. E le facce e le espressioni dei dieci eroi giallorossi a fine gara dicono tutto e racchiudono un mix devastante di emozioni che solo una notte così poteva regalare.
C'è l'Mvp della finale Valerio Antezza, uno che in carriera ha già vinto, un campione affermato che non riesce a trattenere le lacrime di gioia per un trofeo che gli mancava e a chi gli grida all'orecchio "Sei grande Valerio", lui risponde: "Siete grandi voi e questa coppa è tutta vostra".
Ci sono tre ragazzi argentini pazzi di gioia, che non stanno fermi un attimo e, nonostante siano assaliti dai tifosi, tra cui tantissimi bambini, non si sottraggono a nessuno e condividono con tutti la loro immensa gioia. Montigel, Romero e Platero, con gli occhi che si illuminano, ripetono a tutti: "Ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta". E l'emozione che trasmettono è pari a quella che regalano con le loro prestazioni.
C'è il veterano di questa squadra, Gigio Bresciani, uno che ha giocato undici finali di Coppa Italia, pazzo di gioia come un 18enne al primo alloro.
La gente non esce più dalla pista, girano magliette celebrative con la scritta "22-11-2011 Campioni - Io c'ero", sciarpe giallorosse con un'enorme coccarda tricolore e si intravede persino la sagoma cartonata di una coppa che ricorda più la Champions di calcio che la Coppa Italia di hockey, ma stanotte va bene anche così.
Pino Marzella è portato in trionfo, abbraccia tutti i suoi ragazzi e parlando con i tifosi che lo acclamano risponde: "Ve lo meritate".
Il presidente D'Attanasio è visibilmente commosso. E i ragazzi lodigiani sembrano impazziti: per Losi, Passolunghi, Frugoni, Cappellini, Morosini, Bassi e Sanpellegrini vincere con la squadra in cui sono cresciuti rappresenta davvero un sogno che si realizza.
Festa gira per la pista tra una foto e l'altra e sembra non volersi fermare, Motaran invece piange in ginocchio e probabilmente ripensa in quell'attimo a tutto quello che ha passato in giallorosso e ancora non gli sembra vero di vivere una serata così.
La festa non finisce mai, si interrompe solo qualche minuto quando la squadra si rintana nello spogliatoio per mangiare qualcosa e poi riesce di nuovo: altri giri di pista, altre foto, altri autografi. Dopo la mezzanotte la "fiesta giallorossa" si sposta in centro dove tifosi e giocatori vanno avanti tutta la notte a urlare al cielo la loro gioia. Perché una notte così non deve finire mai, almeno fino ad una prossima notte tutta giallorossa...
Stefano Blanchetti