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Un Breganze da infarto strappa il pari contro un Vic eccellente


I rossoneri vanno sotto 3-0 e recuperano nel finale di partita, grazie a una punizione trasformata da Adroher a 8" dalla sirena. Il Breganze può festeggiare due volte, anche perché il Ginevra blocca il Valongo sul pari.

Scritto da Hockey Breganze - Pubblicato il 03/11/2014 - 10:28 - Ultima modifica 08/11/2014 - 14:43

La serata perfetta... per fare un infarto.
Il ritorno del Breganze in Coppa dei Campioni dopo 35 anni è un tourbillon di emozioni che nemmeno se monti sul tagadà o sulle montagne russe senza cinture le provi. 
Doveva essere una festa, è festa è stata, ma forse molti non avevano considerato la forza, tanta, dell'avversario. 
D'altro canto quando giochi contro formazioni abituate a fare l'Eurolega da anni, quando giochi contro formazioni che annoverano giocatori ex Barcellona come Mia Ordeig, il cui curriculum in Wikipedia, per chi lo volesse consultare, se trasposto su un telo parte da Breganze ed arriva a Bressanvido, o contro formazioni che annoverano altri campioni affermati come Titi Roca, o giovani in rampa di lancio che costituiscono l'ossatura sostanziale dell'under 20 spagnola... beh, proprio facile non è, e scusate se è poco.
A prescindere da come sarebbe potuta andare, comunque, serata stupenda. Si parte con un attimo di smarrimento quando lo speaker annuncia le formazioni, il solito silenzio curioso dello spettatore, per sentirsi annunciare: Laverda Breganze: Stella... e lì tutti a chiedersi: "ma come? non gioca Gnata?"; ma lo speaker continua imperterrito: Pallaro, Girardelli, Rizzitelli, Guerra, Saccardo e poi di seguito tutti gli altri. E lì parte l'applauso vivo, sentito e scrosciante del pubblico che capisce che la formazione letta è quella che aveva fatto l'ultima Coppa dei Campioni dopo lo scudetto del 1979, ed assieme vengono comunque letti anche i nomi degli altri protagonisti di quel magico periodo che tanta fama diede al nome di Breganze in ambito sportivo con gli scudetti del 1976 e del 1979 e le due coppe Italia; e la storia rossonera scende in campo assieme alle prime leve rossonere, nel giusto connubbio fra passato, ma tanto attuale, e futuro. Momento emozionante.
Poi si parte, sotto l'incessante tifo dei "Pochi ma Boni", anche loro protagonisti di questa partita con un tifo incessante e con una ripresa "quasi cattiva" della rimanente parte del pubblico quando la squadra va sotto 3 a 0 ed il clima più che da palazzetto sembra quello del giorno dei morti.
Breganze sfortunato, dopo poco più di 3 minuti il Vic passa con un tiro che passa tra Gnata e palo, 1 a 0. la squadra prova a reagire, ma non sembra andarne bene una; il portiere avversario, con una maschera molto particolare sul viso, para che è un piacere. Sergio Silva si inventa un alza e schiaccia, ma la palla carambola sul palo, sulla schiena dell'estremo difensore ed esce sulla sinistra. Di contro il Vic tira da distante, la pallina torna indietro dritta ed ancora Rodriguez sul tap-in la insacca portando sul 2 a 0 il risultato. Poi su finire del primo tempo Adroher si allarga e lascia partire un missile, ma la pallina sbatte sul palo attraversa la porta ed esce dall'altra parte. Si va al riposo.
La ripresa è più convincente. Si parte subito forte, ma la pallina, complice anche il portiere avversario, non vuol entrare. Fatto sta che invece il Vic quel giorno che hanno distribuito il cinismo probabilmente era in prima fila, visto che, allorchè su una deviazione casuale la pallina arriva a Titi Roca a 1 metro da Ricky, questo fa un numero da urlo se la alza e la insacca con un alza e schiaccia da applausi, portando il Vic sul 3 a 0. Scende il gelo sul palaFerrarin: è si una festa ma così proprio non se l'aspettava nessuno. Ma la Coppa è così, quello che conta è buttarla dentro. E se gelo è, poco dopo gli addetti alle porte chiudono le porte d'ingresso quando un branco di pinguini attratti dalle temperature loro tipiche vogliono entrare per vedere Ordeig battere la punizione concessa per il decimo fallo del Breganze. Solo che Gnata non si fa ipnotizzare e sventa la minaccia. Passa poco e Mattia Cocco, in campo in condizioni precarie per un torcicollo che praticamente gli consente di girarsi solo da una parte, insacca dalla distanza riaccendendo le speranze. Il PalaFerrarin si scalda, i pinguini se ne vanno, e a 4 dalla fine è Cacau, anche lui mai allenatosi in settimana per una forte forma influenzale e sceso in campo visibilmente "bianco" in volto, a mettere dentro il 3 a 2 che fa tremare il palazzo. Alcuni ultras si mescolano alla folla e gli ultimi 3 minuti si giocano sotto un chiasso infernale e con il coro continuo "Fino alla fine Forza Breganze" che rimbomba. A 50 secondi dalla fine Silva spara da distante, la pallina esce di un niente; sembra finita, ma a 22 secondi dalla fine il Breganze recupera pallina con Adroher; la situazione falli è Breganze 14 Vic 9, al prossimo fallo sarà punizione di prima per una o per l'altra squadra. Tutti gridano ad Adroher di fare da solo; Jordi si allarga, la sua velocità ,pur se dopo 50 minuti tirati è spettacolare, rientra e viene toccato da un avversario, decimo fallo e punizione di prima a 8 secondi dalla fine. Panico, quello che fino a 11 minuti dalla fine poteva sembrare un sogno ora potrebbe essere lì, a portata di mano. Se ne incarica lo stesso Adroher. In quel momento alzi la mano chi vede più la pallina, perchè la nasconde che è un piacere, ti accorgi che ha segnato solo perchè vedi muoversi la rete della porta e senti il boato che fa venir giù il palazzetto. Cerchi la rete dietro la porta per aggrapparti ed esultare ma non la trovi, poi vedi che ci è aggrappato il tifoso vicino, che sarà 130 kg, per quello non la trovavi. Finisce nel migliore dei modi, complice anche le notizie che arrivano da Ginevra, dove Ginevra e Valongo pareggiano 5 a 5. Il sogno continua.

Parole chiave: Coppe Europee, Eurolega, Breganze, Vic,
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