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Tognetti (Breganze): servono arbitri che non si facciano condizionare


Non si placano le polemiche seguite alla vittoria del Breganze in gara 1 contro il Viareggio. I dirigenti toscani si sentono nel mirino degli arbitri, quelli veneti chiedono una direzione di gara non condizionata dall'ambiente. Una tensione crescente che sembra non avere fine e che ha il solo risultato di esacerbare gli animi di tutti e di accrescere la pressione (già alta) sul mondo arbitrale.

Scritto da Roberto Farina - Pubblicato il 08/05/2012 - 09:54 - Ultima modifica 09/05/2012 - 16:38

Il presidente del Breganze Stefano Tognetti.

Foto Marzia Cattini

BREGANZE
C’è chi perde con signorilità e chi non lo accetta, e si infuria tuonando e cercando fantasmi da... inseguire. E’ quest’ultimo, purtroppo alla prova dei fatti, l’atteggiamento messo in mostra, e molto sopra le righe - bisogna aggiungere - dai dirigenti del Viareggio, subito dopo la conclusione del primo round dei quarti play off, giocato sabato a Breganze contro il Lanaro e finito con la chiara vittoria dei rossoneri di Marozin.
E’ successo che a fine partita il presidente toscano Alessandro Palagi (padre dell’attaccante versiliese) e il suo vice Barozzi (padre del portiere toscano) hanno “aggredito” verbalmente l’ignaro (e tranquillo di suo) presidente del Lanaro, Stefano Tognetti, investendo lui e chi gli stava vicino con una polemica che, per l’irruenza, ha lasciato sconcertati gli astanti. Il massimo dirigente versiliese (che poi s’è sfogato con altrettanta virulenza su un quotidiano della Toscana) e i suoi evidentemente non hanno digerito il (a quanto pare imprevedibile) risultato negativo, che peraltro tutti gli osservatori neutrali (compresi alcuni toscani) hanno ritenuto giusto, gioco espresso alla mano; e se la sono presa a fuoco con la direzione arbitrale (Andrisani e Fermi) rea, secondo loro, di essere a capo di un “complotto” anti-Viareggio. Hanno inveito anche, con scarsa urbanità diciamo così, contro Matteo Zonta, il designatore di Bassano, pure presente.
“Siamo stati danneggiati – si è scomposto, in sintesi, Palagi – e pretendiamo di essere tutelati. Ora basta, chi ha certe responsabilità ha il dovere di intervenire... Altrimenti siamo pronti a far saltare questo giochino”.  Minacciando di far... sparire, e dichiarando di averne i mezzi (addirittura), l’hockey veneto che conta.
Parole pesantissime. Secondo i toscani gli arbitri avrebbero fischiato a senso unico; dimenticandosi però dell’espulsione del rossonero Ghirardello, dei rigori e delle punizioni di prima assegnati anche contro Garcia e compagni. Forse, secondo loro, il Viareggio “doveva” solo vincere, e basta.
“Ma noi – osserva pacato il presidente breganzese Tognettiche magari più di altri abbiamo subito torti col Viareggio, non vogliamo abboccare a queste polemiche, che sono, io credo, strumentali alla gara di sabato venturo, quando il Lanaro scenderà in gara-due a Viareggio. Un atteggiamento destinato a caricare forse l’ambiente locale - soggiunge – come se ne avesse bisogno. E’ risaputo invece che tutte le squadre, e molti arbitri, si trovano a disagio proprio a Viareggio. Noi chiediamo per sabato soltanto due direttori di gara che si comportino secondo regolamento. Né più ne meno”.
Ciò che invece, si dice, non basterebbe al presidente Palagi e ai suoi giocatori, abituati a non subire mai alcun “torto” dalla coppia arbitrale (leggi doppia espulsione, sabato, di Mirko Bertolucci per le plateali reiterate proteste); coppia che nel caso specifico ha sorvolato, a onor del vero, su un fallaccio (da rosso) subito da Travasino che ne ha segnato marcatamente il dorso, poi esibito al pubblico e agli arbitri.
Vien da commentare: è questo l’hockey pista che si vorrebbe? O non sarebbero da mettere a verbale e sanzionare quei dirigenti che istigano?

Roberto Farina

Parole chiave: Serie A1, Play Off Scudetto, Quarti di Finale, Gara 1, Hockey Breganze,
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