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Tataranni porta il Valdagno alla vittoria nel derby a Trissino


L'attaccante mette la firma su un derby non particolarmente brillante segnando la rete decisiva a 45 secondi dalla fine, fermando la corsa del Trissino che resta terzo e rilanciando le ambizioni del Valdagno che sale al quarto posto.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 26/11/2014 - 08:46 - Ultima modifica 06/12/2014 - 17:42

Come una lunga strada d'acqua luccicante scende giù, l’Agno, da montagne innevate, trasportando foglie colorate d’autunno e rami secchi. Poi arriva a sud, a Trissino, si allarga e perde vivacità, perde la valle omonima … insomma alla fine perde. “Tu così avventuroso nel mio mito, così povero sei fra le tue sponde” diceva Umberto Saba; l’immagine del torrente del poeta è l’immagine della partita dell’Agno; povera con finale con brio.
Di fronte la terza e (sarà) la quarta forza della serie A1; un “tercero lugar” ben meritato a Trissino, che entra in pista in un elegante completo nero, i due Nicoletti con Pallares, Rigo e Bertinato. Il Valdagno, reduce da due giorni di pullman, per e dall’Atlantico di Francia, ostenta il suo sgargiante arancione con il classico starting five: Cunegatti, Ghirardello, Lopez, Ordoñez e capitan Tataranni. Fischiano Galoppi e Carmazzi, curiosamente due tra gli arbitri più discussi in questo brillante inizio di stagione (per i fischietti in giallo); le fluenti chiome di Corponi allietano il tavolo di gara.
L’inizio non offre grandi ritmi, giro palla, qualche accelerazione ma con calma, “con juicio” direbbe il Manzoni; Valdagno ringrazia per la mancanza di “furia francese”. È Valdagno che altera l’equilibrio al minuto 21: Tataranni caracolla al centro e smista, alla sua sinistra, per Ordoñez, che incrocia sul palo opposto, sorprendendo Nicoletti portiere: 1-0. L’inatteso svantaggio crea problemi ai biancazzurri di casa; il gioco non scorre fluido per un lungo periodo. Nicoletti difensore è nervoso, sente la partita, i primi tre falli di squadra sono suoi. Valdagno difende e non si corre molto in pista. Il Trissino è pericoloso solo con tiri da fuori, quasi tutti raggiungono la porta del “Gatto”, che salta e rimbalza come un ventenne. Al dodicesimo minuto Dario Rigo prende un palo clamoroso, per il resto Cunegatti fa il suo lavoro.
Trissino è la miglior difesa del campionato, ma è anche discretamente falloso; spesso punito con inferiorità numeriche nelle precedenti gare. A dieci dal riposo, tuttavia, Carmazzi grazia Diego Nicoletti per un colpo (ai più parso intenzionale): solo diretto da fuori area e vivaci discussioni. Il lungo altalenare di tiri da fuori, sinceramente, non esalta la folla: comunque non si ha l’impressione di essere fuori Valdagno per il tifo, è vero derby e il palazzetto è esaurito. A tre minuti e mezzo dal riposo Tataranni è abbattuto alla balaustra, cade e si fa male al polso, esce tra i fischi trissinesi; per i signori in giallo è tutto a posto. Un altro fallo intenzionale su Ordoñez è sorvolato dall’ineffabile coppia (forse stasera hanno scordato i cartellini in auto) e il primo tempo si chiude con lo 0-1 (con sentito pensiero per Cunegatti).
La ripresa non muta l’impressione di partita nervosa e ricca di imprecisioni. Al 24’19" Trissino batte un tiro indiretto sorprendendo la difesa valdagnese: Diego Nicoletti incrocia in rete il pareggio e ringrazia. Passano ancora sei minuti di gioco non esaltante e Ordoñez va al secondo dischetto per il decimo fallo trissinese. L’esecuzione è lenta e di fronte ha il miglior portiere (sinora) per i tiri di punizione e rigori. Al 17’32" un fallo su Oruste genera un penalty, per il quale torna dalla panchina Tataranni; ennesimo errore. Subito dopo vola la stecca del capitano valdagnese, dopo un colpo avversario; Carmazzi inverte il comune buon senso ed è decimo fallo a favore di Trissino (17’26" Marc Pallares segna il 2-1 tra il tripudio del palazzetto). A questo punto è giustificato il dubbio che per Valdagno l’impresa possa diventare difficile, stante la stanchezza di Eurolega e i volti tirati a bianco di Lopez, Oruste e Ghirardello. Anche Lucas Ordoñez pare stanco e perde un po’ di velocità nelle giocate. Tuttavia a dieci dal termine vola in contropiede, con il Trissino che martella da fuori (centrando quasi sempre lo specchio della porta), serve Tataranni che insacca il pari: 2-2. A sei minuti e mezzo dalla fine, poi, l’arbitraggio "iberico" assegna il quindicesimo fallo contro Trissino: Tataranni sbaglia di nuovo e il pubblico rumoreggia. Mancano ancora quattro minuti e Valdagno appare molto provato, confuso; la stecca è tra i denti ma c’è un po’ di nebbia in pista, collisioni, confusione, una palla vagante in area servita dai valdagnesi a Bertinato vale il 3-2 per Trissino: a due minuti e diciotto secondi dalla fine, nessuno è disposto a far credito alla squadra di Vanzo.
Il cuore batte regolare ma ogni tanto pompa forte!” dicono. Il cuore degli antichi campioni, i vecchi, il “Gatto” al fulmicotone e il capitano, assieme, raddrizzano il vascello sbilenco. Manca un minuto e 48 secondi quando il Tata, caparbio (croce e delizia per molte sue giocate senza successo), entra in area, finta e serve Ordoñez che pareggia con urlo liberatorio: 3-3. Ora è Trissino che perde la misura sul capitano valdagnese. Tataranni entra ancora in area da sinistra ... mancano solo 45 secondi alla sirena. Traccheggia con la palla, cincischia, ma nessun avversario lo affronta; sembra un tiro diretto, un duello, lui da solo ed Edy Nicoletti che copre. Il materano dà uno sguardo rapido, accelera, alza e schiaccia segnando il clamoroso 3-4 finale. Il finale è coinvolgente, dopo dieci secondi Diego Nicoletti si scaraventa in area e finisce a terra, gli arbitri fanno “augh”, a 14 secondi dal termine Pallares subisce un blu, facendo Zorro, con la stecca, sulla mano di Lopez. Va al diretto Tataranni e stavolta tira secco, Edy Nicoletti risponde bene, il materano riprende la palla, la controlla, la passa e così arriva la fine. Gran tripudio valdagnese con i giocatori sotto gli spalti a saltare come avessero vinto la coppa; è un segnale di squadra, un antidoto alle scottature francesi.
Partita strana questa, non bella come molti derby, forse più equa in pareggio (in certi momenti ambedue meritavano di perdere) ma che Valdagno vince, con merito, per aver buttato il cuore contro tutto e tutti, dopo aver mangiato fiele a Roche-sur-Yon e bevuto acido lattico per 50 interminabili minuti. Valdagno felice, con qualche residua preoccupazione, si rilassa al quarto posto in classifica, a un punto dai battuti cugini. Diceva Ernest Hemingway in “Un buon caffè in Place St-Michel”: “Dopo aver scritto un racconto ero sempre vuoto e triste e felice insieme, come se avessi fatto l'amore [...].“ Così questa strana squadra per ora non si analizza, non si commenta, ma si ama. E con la gioia finale dipinta sui volti, come bimbi liberati dalla scuola, aspettiamo la Wasken che ci dirà qualcosa in più: sabato, senza tregua.

Parole chiave: Serie A1, Giornata 8, Valdagno, Trissino,
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