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Tataranni: "Lascio Valdagno con rammarico, ma è la scelta migliore per tutti"


Intervista con l'ormai ex bomber del Valdagno che spiega i perchè di un divorzio consensuale dovuto prima di tutto alle momentanee difficoltà economiche della società vicentina.

Scritto da Enrico Acerbi - Pubblicato il 29/12/2014 - 18:13 - Ultima modifica 09/01/2015 - 17:20

All'origine dell'insostenibile leggerezza dell'essere vi è, nel lavoro di Milan Kundera, l'unicità della vita: Einmal ist Keinmal; ciò che si verifica una sola volta (Einmal) è come se non fosse accaduto mai (Keinmal). Estremizzando l'argomento, l'esistenza e le scelte che ognuno compie nella breve o lunga durata appaiono, all'autore, del tutto irrilevanti, e in ciò risiede la loro leggerezza.
La vità è breve, la giovinezza ancor di più e “del doman non v'è certezza”. Così termina un amore profondo, tra una squadra ed il suo capitano: quel rissoso, irascibile, fantastico, eroico “Thorin Scudodiquercia”, Massimo Tataranni, Tatà nel cuore. “Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua, per vedere segnare Tatà”. Thorin era un Re e andò a reclamare la sua montagna, Erebor, non senza suscitare perplessità e malevolenza critica. Così fa chi è determinato, non perché crede solo in se stesso. Chi ha personalità e carattere non sempre è amabile, ma spesso è un vero campione. Una frase di Massimo mi ha colpito: “Chi gioca a hockey deve aver personalità … se no va a giocare a tennis.”. Inteso come sport individuale presumo.
Mi racconta che, a Matera, sta nevicando; con questa immagine (che più natalizia non si può), scambio due parole con il mio capitano.

Massimo, è chiaro che più di mezza Italia hockeystica vuole sapere il perché? La società dice che la colpa è di momentanee difficoltà finanziarie e che, dovendo ridurre il budget, soprattutto tu avevi ottime possibilità di avere valide alternative, grazie alla tua bravura. Tu dici che saresti rimasto volentieri (cosa che tutti noi avremmo condiviso), ma che sei un professionista e, correttamente, decidi in quest'ottica. Sono vere tutte e due le cose o no?
“Sono stato correttamente messo a conoscenza delle difficoltà economiche e ho preso atto, con rammarico, della necessità societaria di restare in un budget più adeguato. Chiaro che io avrei preferito, volentieri, rimanere fino a fine stagione... almeno. Ma abbiamo concordato diversamente, in modo consensuale, per il bene di tutti. In realtà, nonostante fossi d'accordo, il fatto mi ha molto amareggiato, emozionalmente. I primi giorni non sono mai riuscito a dormire, ora già va un po' meglio.”

Tu sei un giocatore che io definisco “difficile” tatticamente, nel senso che sei un finalizzatore, hai bisogno di assist e palline (tipo quelle di Carlos Nicolia per dire) e che il continuo faticare dietro, forse, finisce con darti meno lucidità nelle conclusioni; non credo sia questione di anagrafe, è proprio il tuo istinto di gioco. Credi che questa squadra 2014 sia stata costruita in modo da aiutare ad esprimerti ?(i 27 gol direbbero di sì)
“Sicuramente si, lo penso. Con Vanzo mi sono sempre trovato bene e, quindi, non credo che avrei avuto difficoltà a continuare a far gol con questa squadra niente male. ”

Il tuo caso è stato paragonato, sul web, a quello di De Pietri a Correggio, insinuando anche problematiche di tipo caratteriale. Credo che in tutte le società ci siano dinamiche di contrasto, magari a causa di ritardi, quando non si dipende da capitale, ma da sponsors. Credo, inoltre, che in tutte le squadre si discute in spogliatoio; ciò fa parte delle dinamiche di gruppo e ne caratterizza la forza. Poi, dai, non penso che, dopo cinque anni di Valdagno, qualcuno possa scoprire solo adesso i lati negativi di un carattere. Tu credi che questo abbia influito in modo determinante nel divorzio?
"Vero io ho un carattere forte, ma, ovunque sia stato, tutti mi hanno sempre voluto bene. A volte mi innervosisco perché preferisco le “cose dette in faccia”, senza girare attorno al problema. Ad esempio dicono che una delle cause sia un litigio accaduto a Bassano (diretta RaiSport NdR). Questa è una cavolata assurda, capita che si litiga e si discuta, ma sono sempre andato d'accordo con i ragazzi della squadra. Spesso, quando mi sono esposto, lo facevo per parlare anche a nome loro... da capitano.

Quest'anno è stato eccezionale: stecca d'oro e poi Campione d'Europa. Hai anche un record assoluto nello sport. L'unico giocatore, di una squadra nazionale, ad essere stato (ingiustamente e arrogantemente) messo in guardina per una notte. Io guardo i gol e non gli aspetti estremi, che, comunque, sono sempre segno di grande personalità (ti posso citare Carlos e Ale Bertolucci ad esempio). Tu invece ti sei mai pentito di essere un brontolone?
“Può darsi che a volte abbia sbagliato, ma mi sono spesso impuntato per difendere la squadra. I contrasti nel gruppo ci sono sempre, ma, da che mondo è mondo, nello sport, si risolvono all'interno dello spogliatoio. Sai, quando ieri ho salutato i ragazzi al Palalido, e ho visto le loro facce, ho capito che non dovevo poi essere così cattivo come mi dipingono.”

“Infine lo senti chiaramente il grande affetto che la Valdagno hockeystica ha per te?”
”Sempre, l'ho sempre sentito. Valdagno per me è stata una seconda casa e non solo perché ho vinto e perché la collego a ricordi indelebili, come il primo Scudetto. Ringrazierò sempre chi ha creduto in me, soprattutto i tifosi che mi hanno sempre stimato; molti di loro sono diventati pure cari amici. Sentirò molto la nostalgia di Valdagno, soprattutto per i rapporti instaurati con tanti amici di qui.“

Si dividono, dunque, due cammini in cui c'era anche amore; importa poco quanto fosse o no, professionale o disinteressato, ma era vero. Garcia Marques diceva: “Non piangere perché è finito, sorridi perché è successo.” Einmal ist Keinmal; si è verificato l'impensabile e, secondo la leggerezza di Kundera, tra un po', sarà come se non fosse mai accaduto. L'essere, la scelta causata dalla “leggerezza degli euro”, è del tutto irrilevante, ciò che rimane è l'omaggio a chi ha scritto la storia biancoblu, assieme e prima della sua personale.
Arrivederci in pista Tatagol, ciao capitano Scudodiquercia.

Parole chiave: Serie A1, Valdagno, Mercato, Tataranni,
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