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Svolta nel settore giovanile del Valdagno, arriva il progetto "Hockey: una scuola"


Presentato nei giorni scorsi da Catia Ferretti il nuovo assetto del settore giovanile del Valdagno 1938. Coinvolgimento, programmazione e metodo le parole chiave per formare atleti, ma anche bravi ragazzi e uomini.

Scritto da Giannino Danieli - Pubblicato il 08/09/2014 - 12:35 - Ultima modifica 28/09/2014 - 09:42

Da sinistra: Catia Ferretti, Nico Cracco, Roberto Danieli e Flavio Rigoni.

Un progetto rivoluzionario per fare decollare il settore giovanile biancoceleste. In questo concetto si racchiude “Hockey: una scuola” presentato in una Sala Marzottini gremitissima, non solo di addetti del settore, a dimostrazione che i presenti non solo sono stati attirati dalla curiosità, ma anche dalla sensazione che tirasse veramente aria nuova. Mai in 76 anni di vita del club laniero s’era prospettata una simile soluzione.
Ad aprire gli interventi è stato Roberto Danieli, referente di fiducia del sindaco Acerbi per la Consulta dello Sport con delega per i rapporti con Provincia e Regione. “Il progetto è un’iniziativa che avrà un seguito –ha sottolineato Danieli-. Per i ragazzi si prospetta anche una crescita culturale e sociale”.
Il testimone è quindi passato al presidente del Valdagno 1938. “Una società che si rispetti –ha detto Nico Cracco- non può esimersi dall’avere un settore giovanile all’altezza. Ed è nostra ferma intenzione attingervi sempre di più. Il progetto non ha lo scopo di creare campioni, ma formare prima di tutto bravi ragazzi e uomini. L’auspicio è che i genitori comprendano il cambiamento e che accettino di mettersi a disposizione. Per consentire ai giovani dalla categoria under 13 alla under 17 di potersi confrontare in un campionato importante verrà formata anche una squadra per la A2”.
La parte più complessa della serata è toccata a Catia Ferretti, dg del Valdagno 1938 e ideatrice del progetto ‘Hockey: una scuola’. “Contiene un rilancio della disciplina in una Valdagno dove c’è una tradizione molto radicata. Stiamo gettando le basi per il futuro, coinvolgendo atleti dirigenti e tecnici”. Per la prima volta entrano concetti come programmazione e metodologia di lavoro oltre a punti fermi come obiettivi, finalità e strategie.
Un iter che è fatto di piccoli passi –ha continuato Ferretti-. Sono necessarie non soltanto risorse umane ed economiche, ma anche la collaborazione con le istituzioni. Il gruppo che opererà nell’ambito del progetto sarà chiamato a fare vera formazione a partire dai piccoli atleti. Si dovrà iniziare con un ottimo livello di base e con un diverso e più razionale utilizzo degli impianti. La nostra intenzione è di dare l’opportunità a tutti di giocare. Le priorità sono rivolte alle risorse umane”.
Novità di rilievo, in tema di coinvolgimento, le sinergie già in atto con altre realtà sportive quali l’Alto Vicentino Calcio e la Polisportiva.

Parole chiave: Hockey Giovanile, Valdagno,
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