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Supercoppa speciale per Alessandro Verona, al Forte come a casa


Chi meglio di Alessandro Verona può raccontare le emozioni di un prematch tra Forte e Lodi. Lui nato in riva al Tirreno, adottato dal popolo lodigiano, è alla nona sfida contro la sua ex squadra, la settima consecutiva se contiamo le 5 gare di finale scudetto dello scorso maggio.

Scritto da Paolo Virdi - Pubblicato il 23/09/2016 - 23:05 - Ultima modifica 25/09/2016 - 06:02

Alessandro Verona impegnato con Pagnini.

Foto Gabriele Baldi

Autentico Golden boy dell’hockey moderno, Verona ha paradossalmente vissuto più sfide tra Forte dei Marmi e Amatori vestendo il giallorosso, che non la casacca rossoblu.
Per Ale sarà una serata vibrante, che però non godrà dell’intensità vissuta nella prima da ex, ma che nell'animo si farà sentire: “È inevitabile che non potrà essere come la prima volta. Tornare a Forte, a casa mia, nel palazzetto dove sono cresciuto, rivedere il Club e i tifosi che mi hanno letteralmente allevato, mi regala sempre grandi emozioni. Credo che non mi ci abituerò mai”.
Altra singolarità che fa di Verona un’eccezione, sia a livello tecnico che umano, è il rapporto di assoluto amore mantenuto con la sua ex tifoseria. Finora non si registrano ne un fischio ricevuto e nemmeno una polemica, solo applausi e sorrisi. Ed anche sui social Verona gode del massimo rispetto. Al giorno d’oggi una situazione che appare quasi inconcepibile: “È tutto vero e ne vado fiero. Sono sempre rimasto in ottimi rapporti con il mio ex pubblico: la tifoseria rossoblu è consapevole che l’anno scorso sono arrivato a Lodi perché ero in cerca di maggiori spazi. E mi rispettano moltissimo”.
El Tigre è anche l’unico a vestire il giallorosso che può fregiarsi di un successo in Supercoppa, vinta un paio di stagioni or sono, quando a trascinare il Forte dei Marmi c’era un certo Pedro Gil. Ma oggi il fenomeno di San Sadurni d’Anoya strappa applausi e regala successi ai Leoni dello Sporting Clube de Portugal. La gara di stasera apre di fatto un’epoca “post - Gil” in casa rossoblu. Se sarà subito vincente lo sapremo al termine di un match che presenterà inevitabilmente un copione differente dalla gara di andata, a causa di un paio di fattori determinanti.
Il primo si chiama Franco Platero. L’argentino ha risolto i problemi di visto e già giovedì sera ha fatto rientro dall’Argentina e sarà presente sul rinnovato parquet del PalaForte. Nuno Resende lo ha definito “l’uomo di maggior equilibrio, sia difensivo che nelle transizioni offensive”.
Verona conferma e rincara la dose “Franco è veramente l’uomo che sa bilanciare la squadra. Crea gioco grazie all’enorme mole di lavoro sporco, ha ottime tempistiche in fase offensiva e possiede il temperamento e il timing corretto in fase difensiva. È un giocatore con possenti doti fisiche, un tassello molto importante per la nostra squadra”.
Il secondo fattore che potrebbe dare una piega al match si chiama contropiede: “All’andata abbiamo vissuto una situazione tattica particolare, nella quale loro si sono trovati a meraviglia. Non si sono mai scoperti e abbiamo avuto difficoltà nel trovare spazi. Ma ora giocano in casa e dovranno per forza alzare i ritmi e rischiare qualcosa in più. Starà a noi saper utilizzare al meglio l’arma della velocità. Il contropiede nell’hockey moderno è a dir poco determinante e cercheremo di sfruttarlo al massimo”.

Parole chiave: Supercoppa, Lodi, Verona,
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