LODI
Roberto Citterio ci mette la faccia. E in uno dei momenti se non “il momento” più difficile della recente storia giallorossa si rimette in discussione per cercare di portare a Lodi tranquillità e serenità ormai da tempo perdute. Disposto se necessario anche a incontrare uno a uno i tifosi che intendono avere chiarimenti circa la situazione che si è venuta a creare nelle ultime settimane attorno all'Amatori.
«Io non avrei nessun problema - garantisce Citterio, tornato in società a novembre in veste di direttore generale - e spero vivamente che questa iniziativa si riesca a organizzarla il più presto possibile. Spero che vengano in tanti facendo anche tante domande, a costo di andare a casa a notte fonda, ma per poi chiudere finalmente tutte le questioni». L’occasione potrebbe anche arrivare in questo fine settimana, visto che il campionato si ferma.
Sabato sera, quando la squadra aveva minacciato di non scendere in pista nella partita di campionato (poi vinta) contro il Matera in forma di protesta per il mancato pagamento dell'ultima mensilità (un ritardo di due settimane rispetto alla data concordata, secondo la versione della società del patron Fulvio D'Attanasio), Citterio però non c'era. «Ero lontano da Lodi per impegni precedentemente presi - tuona - e non potevo certo prevedere che si sarebbe verificata una situazione del genere. Io sono all’Amatori gratuitamente per dare una mano alla società e a tutto il movimento e non sono certo tenuto a dare spiegazioni su cosa faccio e quando lo faccio».
Questa sera si terrà un altro consiglio direttivo societario, poi la dirigenza incontrerà la squadra al completo: «Non è che abbiamo preso tempo perché non sappiamo cosa fare - sottolinea il “Citt” -, semplicemente abbiamo aspettato mercoledì a riunirci perché Joao Pinto aveva un regolare permesso per tornare a casa in Portogallo e rientrerà in Italia solo domani (oggi per chi legge, nda). Era fondamentale per noi che non mancasse proprio nessuno. È ora di finirla di nascondersi: chi se la sente bene, chi non se la sente faccia un passo indietro».
Il ritorno di Citterio a Lodi ha portato alla risoluzione di problematiche di tipo prettamente burocratico e amministrativo, anche se la società non ha mai nascosto che la sua amicizia con Marzella avrebbe potuto giovare all'ambiente: «Umanamente mi spiace molto per Pino perché è un amico, ma il consiglio direttivo ha deciso in questo modo per il bene della società e della squadra».
Il presidente D'Attanasio sabato sera avrebbe voluto mandare in pista la formazione di Serie B, dopo che la prima squadra per protesta si era presentata al palazzetto con un'ora e mezza di ritardo rispetto alla convocazione delle 18: «Siamo in una democrazia e chiunque ha il diritto di protestare o di lamentarsi in determinate situazioni. Ma ci sono modi consoni e modi non consoni per farlo, e la squadra sabato ha scelto un metodo decisamente non consono. Che non ha giovato a nessuno, né alla società né tantomeno ai giocatori. E soprattutto qui non c'è nessuno che vuole fregare altra gente né rubare niente, che sia ben chiaro».
Ora urge rientrare in carreggiata: «La società ha un buon monte sponsorizzazioni - chiosa l'ex difensore giallorosso, nel giro dell'hockey giallorosso da più di trent'anni -, ma è chiaro anche che un ambiente da sempre molto importante e caldo come Lodi viva moltissimo anche sugli incassi generati dal proprio pubblico (tra l'altro sabato sera le biglietterie sono rimaste chiuse poiché D'Attanasio avrebbe voluto mandare in pista i ragazzi della Serie B, nda). È chiaro che se vengono a mancare un'ipotetica finale di Coppa Italia e forse anche un quarto di finale di Eurolega si creano degli squilibri. Ma ci sono tutte le possibilità per appianare le situazioni. Anche perché gli obiettivi di una finale scudetto e di un quarto di finale europeo sono sulla carta ancora abbordabili. Ora però non basta aspettare che passi la tempesta, ma bisogna remare tutti dalla stessa parte altrimenti si rimane in mezzo al mare».
Al.Ne.