VALDAGNO
Per l'Agenzia delle entrate i beni dei dirigenti dell'hockey vanno sequestrati a tutela del danno patito dall'erario per le presunte violazioni fiscali commesse dalla società. È per questo che gli inquirenti hanno sollecitato i sigilli conservativi di auto e case di alcuni dei vertici della storica società sportiva valdagnese, che ha vinto l'ultimo scudetto. I campioni d'Italia erano finiti nel mirino del fisco lo scorso anno. L'Agenzia delle entrate aveva acceso i riflettori sull'Hockey Valdagno, campione d'Italia. Da quanto era emerso, le verifiche si erano concentrate su due diversi filoni: da un lato i contratti, dall'altro il fronte fatturazioni e sponsorizzazioni. E se l'ultimo aspetto non aveva palesato evidenti irregolarità, diversi problemi erano stati riscontrati sul fronte dei contratti e della gestione economica, in particolare in relazione alle fatturazioni e alle spese sostenute dalla dirigenza per l'attività sportiva della squadra campione. Alcune irregolarità, da quanto era stato possibile ricostruire, erano emerse per l'annualità 2007, perchè alcune fatture legate agli sponsor sarebbero state replicate e stornate in maniera non rispondente al dettato di legge. Le verifiche facevano riferimento alla vecchia dirigenza dell'hockey. Il rischio, come fu ricostruito, era quello di sanzioni amministrative; non emergevano infatti reati. Nell'autunno scorso, l'allora presidente Paolo Centomo, nel corso di una conferenza stampa, aveva chiarito che il debito con le Entrate era di 640 mila euro, in relazione ad una evasione fiscale complessiva per l'anno d'imposta 2007 superiore al milione di euro; il club laniero aveva raggiunto un'intesa con i funzionari del fisco per i pagamenti prima della rivoluzione societaria. Ora, però, si è diffusa la notizia della richiesta di sequestri conservativi dei beni dei dirigenti che ebbero in gestione la società e in particolare i contatti con gli sponsor e le altre spese.
D.N.(ha collaborato Giannino Danieli)