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Si avvera il sogno del Valdagno che vola in finale col gol di Tataranni


La squadra di Vanzo si conferma ai massimi livelli e chiude in due partite la semifinale contro il Breganze. I lanieri portano a termine una straordinaria rimonta da 3-6 a 6-6 e poi vincono ai supplementari grazie all'unico gol di Massimo Tataranni

Scritto da Hockey Valdagno - Pubblicato il 11/05/2014 - 10:06 - Ultima modifica 13/05/2014 - 22:39

Massimo Tataranni, autore del golden gol.

Foto Gabriele Baldi

Quando si vivono emozioni intense, quando il cuore sembra uscire dal petto, è molto difficile trovare parole consone a descrivere ciò che si è visto. La cronaca racconta di una squadra campione d’Italia che va in finale con il golden goal a difendere il suo tricolore cucito sul petto, come con la coccarda della Coppa Italia: adesso provino a sfilarlo. L’hockey pista, tuttavia, colorisce la cronaca con una serie innumerevole di episodi, di vivaci camei, che rendono giustizia al fascino di questa disciplina, e si vivono solo nei palazzetti: vivere l’adrenalina non è possibile in Diretta Web o TV, non è la stessa cosa.
In sintesi, va in finale la squadra più abituata a vincere, a lottare, a crederci, anche quando tutto pare congiurare contro. L’avversario, magari molto tecnico e imprevedibile, non dà la stessa immagine di compattezza dei biancoblu, un gruppo con un’anima, da Franco Vanzo a Davide Pertegato. Il Breganze, in casa, è stato un degno avversario; tuttavia ha espresso il suo pieno possesso palla solo nei primi dieci minuti della ripresa, poi è stato sempre e comunque “gioco di rimessa” e tanto Valdagno; e si doveva vincere per forza per arrivare alla “bella”.

LA CRONACA
Il prepartita si protrae stancamente in un’afa estiva inusuale; le tifoserie sono serene e fiduciose. Entrano i protagonisti: i valdagnesi con facce serene, scherzano; più tesi i breganzesi, a parte Juan Oviedo sempre disponibile e gentile. 
Le squadre entrano con i quintetti base di martedì a Valdagno, i soliti; arbitrano i sig. Molli e Da Prato, di cui più avanti si dirà. Inizia il match con il Valdagno che cerca subito di imporre il suo gioco e il Breganze che ribatte colpo su colpo. Improvvisamente, dopo nemmeno due minuti, Mattia Cocco tenta il suo classico “alza e schiaccia”, la palla svirgolata si inarca, batte sopra la porta, si avvita e scivola sulla testa e il collo di Gnata finendo in rete: 1-0. Subito dopo, a palla lontana, Tataranni aggancia un avversario: Da Prato lo considera volontario e somministra il blu. Mattia Cocco si avvia a tirare il “diretto”, mancano 23’07", segna e fa 2-0. Nemmeno Valdagno contro Follonica era stato così veloce. I biancoblu ristabiliscono la parità numerica con Sergio Festa (bella la sua partita, volitiva e con doppietta). Il Valdagno non ci sta ed inizia a proporre il suo gioco tambureggiante. Dopo venti interminabili secondi, il capitano Nicolia, entra rapido da sinistra, spara in diagonale e fa 2-1. A tratti i biancoblu sembrano armati di sacro furore e Oviedo tiene a galla il lieve vantaggio. A venti minuti dal riposo gli arbitri decretano un penalty per fallo di Mattia Cocco in area; tira Sergio Festa e pareggia, 2-2.
Sul 2-2 la superiorità del Valdagno è a tratti disarmante. Breganze non pare la seconda del campionato, subisce e riparte in contropiede; Oviedo para come un forsennato e i rossoneri hanno anche parecchia fortuna nelle casualità (rimpalli d’attacco valdagnesi che finiscono sempre ai giocatori del Breganze, rimpalli d’attacco rossoneri idem). In due occasioni però fanno paura. La prima vede Silva dribblare anche gli arbitri e presentarsi da solo davanti a Gnata che sventa. La seconda è annunciata dal rumore del palo colpito da Cacau. Così, mentre Valdagno non riesce a segnare, nonostante la mole di gioco, a nove minuti dall’intervallo arriva dal cielo la frittata. Tataranni perde malamente una palla lanciando Mattia Cocco da solo verso la porta valdagnese; invece di puntare il portiere, Cocco, estrae dal cilindro un sontuoso “alza e schiaccia” dal dischetto del rigore che lascia di stucco Ricky Gnata: 3-2. Il ’38 accusa il colpo e lascia giocare il “leoni” rossoneri. Capita, ed è la terza volta quest’anno, che Cacau da dietro porta faccia cucù al portiere valdagnese: “alza e schiaccia” e 4-2.
Al minuto 2’21" Mario Rodriguez dosa male la sua irruenza e subisce un blu: tira il “diretto” Mattia Cocco, ma stavolta Gnata esce e para. Passano solo trenta secondi e gli arbitri puniscono Ghirardello con un altro blu, esagerato per evidente non volontarietà: va al dischetto esterno il capitan Carlos Nicolia e segna il 4-3. Valdagno così rimane in tre esterni, mentre Breganze recupera il numero usuale di giocatori. Un altro errore valdagnese lancia Cacau che, per fortuna, centra il palo. Il primo tempo si chiude con una rovinosa caduta di Tataranni in area; il bomber invoca il rigore, ma Da Prato gli fa cenno di rialzarsi. La coppia arbitrale dirige bene sinora, forse un po’ fiscale sulle espulsioni, assegnando pochi falli di squadra e lasciando giocare tra stridore di stecche e pattini. Nella ripresa faranno l’esatto opposto.

SECONDO TEMPO
Dopo un inizio lievemente ritardato, si ripete la stessa situazione d’inizio gara. Passa un minuto e mezzo e Sergio Silva sorprende nettamente Gnata con un tiro da fuori: 5-3. Ora è Breganze che sale in cattedra e macina il suo gioco volto a rallentare i ritmi di gara. A 20 minuti e mezzo dalla fine tocca a Cacau beffare Gnata, dopo una clamorosa occasione fallita dai biancoblu e immediato contropiede: 6-3 e sembra tracollo. Il Valdagno però è squadra vera e non molla mai. Al minuto 17’11”, Nicolia, che da solo sta reggendo la croce, entra in area, si gira per tirare, ma viene abbattuto: è penalty, il Capitano non sbaglia e fa 6-4.
Valdagno ora riprende le redini della gara e non consente più rallentamenti del ritmo ai giocatori di Marozin. Finalmente firma il tabellino anche Diego Nicoletti, con una sassata centrale da metà pista che fulmina l’ottimo Oviedo: minuto 14’12” e 6-5. Franco Vanzo ora fa riposare lo spossato capitano e Massimo Tataranni. Il materano sembra in preda a un blocco psicologico, in balia dei fantasmi dei tiri diretti falliti martedì; non riesce a segnare e forza spesso le azioni, perdendo efficacia. A volte piroetta, scarta di lato o si tuffa, ma la sfortuna non gli fa deviare la palla, per un attimo di ritardo. Vanzo, quindi, lo fa riposare assieme a Nicolia e con questo quartetto Valdagno diventa meno incisivo, tornando a soffrire le azioni breganzesi. Quando mancano sei minuti e mezzo alla fine, Nicolia rientra per il rush finale.
Qui, come in una scena kafkiana, avviene la metamorfosi dei fischietti toscani. Rodriguez è punito da un blu assurdo tanto quello di Ghirardello, ma Gnata si supera parando il tiro di Cacau. Dopo un’occasione fallita da Festa, il ’38 è costretto a scoprirsi, dovendo necessariamente attaccare in inferiorità numerica. Lievitano i falli di squadra, Nicolia è agganciato alla balaustra (tanto com’era accaduto con Rodriguez), ma è solo fallo di squadra e non blu. La coppia viareggina è sfortunatissima, pur non volendo contestarne le decisioni e il diritto di valutare le azioni, capita loro di andare contro statistica, fischiando solo per una squadra. I falli di squadra a tre minuti e venti dalla fine sono 9 contro Valdagno ed 8 contro Breganze. La Curva del Valdagno è una bolgia e spinge la squadra, esplodendo in vivaci disapprovazioni quando Platero entra in area e viene disarmato della stecca da un colpo Ninja. Rimedia Da Prato venti secondi dopo fischiando un penalty per fallo su Sergio Festa. Il rigore è decisivo e cala un quasi silenzio da OK Corral, un duello tra Oviedo e il materano. Festa batte veloce, la palla incoccia il palo destro di Oviedo e rimbalza, il materano la riprende e segna tra il tripudio di tutti: parità 6-6. Valdagno sembra sempre più determinato a risolvere l’incontro prima della fine e attacca. In una ripartenza Platero commette il decimo fallo di squadra, parso ai più discutibile. Da Prato è inflessibile, alcuni sono perplessi, ma molti urlano come belve ferite (Breganze rimarrà a nove falli di squadra fino al fischio finale, mentre Valdagno arriverà a 13). A due minuti e 28” dalla fine, quindi, Tonchi De Oro ha sulla stecca la “bella” di martedì; è pallido il ragazzo, non pare in forma, ma tira. Gnata para, ma Da Prato fa ripetere ammonendo il portiere valdagnese, senza tener conto della distanza anomala tra stecca e palla, tenuta dall’attaccante rossonero. Si ripete e Ricky Gnata para ancora; l’allenatore del Breganze, Gaetano Marozin, imperturbabile posa il mento nella sua mano aperta, come a sorreggere la testa: presagio?
La bolgia del Palaferrarin è incandescente, solo che pare d'essere ad un doppio Palalido, e il finale è epico … 54 secondi, 20, 5, fine. Si va al golden goal con le squadre molto provate e inclini ad errori. Ora tocca ai due portieri. Carlos Nicolia, il capitano, raggiunge i tifosi invitandoli a cantare più forte; bella immagine di sport. L’extra time scorre lentissimo, con azioni da ambo le parti, ripartenze meno veloci; poi, a 53 secondi dalla fine del tempo, Massimo Tataranni si flette e spara in rete; golden goal e Valdagno in finale!
Massimo scivola in ginocchio davanti alla Curva biancoblu, sommerso dai compagni in overdose di gioia; piange, liberato dal pensiero del gol che non entrava e forse di gioia. In fondo ne bastava solo uno, il più importante di tutti! Il tripudio tra pista e spalti è totale, pura felicità: questa squadra e questa società sfottuta, criticata al vetriolo, ha vinto la Coppa Italia ed ora è alla finale scudetto: “Che volete di più? Un Lucano?". Già ne abbiamo due, e fantastici.

Parole chiave: Serie A1, Play Off Scudetto, Gara 2, Valdagno, Breganze,
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