Primi vagiti per l’Amatori di Bresciani

LODI
Il primo allenamento del dopo Marzella è andato in archivio. La squadra giallorossa si è ritrovata ieri sera alle 20 al “PalaCastellotti” per una seduta a disposizione del nuovo allenatore Pierluigi Bresciani e del preparatore atletico Angelo Borsa. Presenti anche il presidente Fulvio D’Attanasio, il team manager Federico Mazzola e il segretario Alessandro Folli. Per quanto riguarda invece la squadra non c’erano il portoghese Joao Pinto, partito domenica per Oporto con permesso della società e che sarà di nuovo in Italia solo nella giornata di oggi, Marco Motaran, regolarmente a bordo pista ma alle prese con il brutto infortunio che lo terrà lontano dall'hockey giocato ancora per qualche settimana, mentre anche Mariano Velazquez è rimasto precauzionalmente a riposo a causa di un piccolo dolore a un ginocchio.
Dopo un breve discorso negli spogliatoi tenuto da Bresciani ai giocatori alla presenza del team manager Mazzola, la squadra completata da quattro ragazzi della Serie B è entrata in pista: «Sicuramente non tralasceremo la parte fisica e atletica - il commento di Bresciani, che dopo qualche mese di allontanamento forzato dalla prima squadra è rientrato in gruppo -, ma voglio che per questa settimana la squadra effettui un lavoro di scarico mentale importante. Ritengo che la preparazione fisica sia indispensabile, ma sono anche convinto che adesso come adesso i ragazzi abbiano bisogno il più possibile di serenità: dunque un po' di lavoro fisico e poi la squadra si deve divertire come fanno i ragazzini».
Come già annunciato nei giorni scorsi il fortemarmino ha preso parte alla seduta solo e soltanto in veste di tecnico. Pattini ai piedi, ma tuta lunga nera e sguardo fisso verso quelli che da domenica sera sono diventati ufficialmente i suoi ragazzi. «Qualcuno ha qualche piccolo acciacco e visto che non abbiamo partite imminenti in calendario (la prossima gara è prevista per martedì 12 febbraio in casa del Breganze dell'ex Ariel Romero, nda) non mi sembra il caso di andare a rischiare nessuno. Quello che conta è arrivare al pieno della forma e della nostra condizione in primavera, quando davvero ci saranno le partite decisive».

Aldo Negri