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Pedro Gil sposa il progetto Amatori


Il fuoriclasse spagnolo, alla vigilia della presentazione di domani a Forte dei marmi, si confessa in esclusiva al cittadino: "Pochi stranieri ma buoni, bisogna dare spazio ai ragazzi dei vivai".

Scritto da Il Cittadino di Lodi - Pubblicato il 05/07/2013 - 12:57

La strada intrapresa dall’Amatori potrebbe davvero essere quella giusta. Forse non per vincere immediatamente uno scudetto o per salire sul tetto d’Europa, ma sicuramente per far crescere l’hockey in Italia. E a dirlo non è il Mario Rossi di turno, ma uno che di nome fa Pedro e di cognome Gil Gomez. Uno che al suo primo anno in Italia con la maglia del Valdagno ha portato a casa come niente uno scudetto, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana, andando a riempire ancor di più una bacheca personale che poco poco contava già una decina di altri campionati portoghesi, un’Eurolega oltre a cinque Mondiali e sette Europei con la “camiseta” della Spagna.
«L’hockey qui in Italia è molto bello - dichiara in esclusiva a “Il Cittadino” Pedro Gil, 32 anni, stella assoluta dell’hockey mondiale -, ma se mi chiedete quale giovane italiano ho visto emergere quest’anno faccio fatica a rispondere, semplicemente perché ne ho visti pochissimi giocare. Il Portogallo qualche anno fa commetteva lo stesso errore, poi la crisi ha costretto le società a rilanciare i giovani di casa anche nei grandi club, e adesso si cominciano a vedere i frutti (il Benfica campione d’Europa a fianco dei campioni celebrati ha puntato su prodotti del vivaio come Diogo Rafael e Joao Rodrigues, nda)».

«LOSI? È UNA BRUTTA PERDITA»
Il nuovo Amatori targato Citterio si è prefissato lo scopo di allestire una squadra giovane e in buona parte italiana che abbia un forte senso di appartenenza. Oltre a Marco Motaran e Domenico Illuzzi nei giorni scorsi sono stati ufficializzati gli arrivi dei fratelli Mauro e Filippo Dal Monte, Matteo Brusa e Francesco De Rinaldis, mentre per il tassello dello straniero c’è il sogno lusitano di Miguel Rocha junior nel cassetto a fianco delle piste forse più percorribili di Romero e Rodriguez, i due argentini che hanno finito la stagione nel Novara: «Credo che le società debbano imparare a portare in Italia solo gli stranieri che consentano di fare davvero il salto di qualità, quelli che fanno la differenza, solo i top player. Per il resto diventa fondamentale far giocare i talenti del proprio Paese, altrimenti la qualità dell’hockey nazionale non crescerà mai. Quest’anno forse l’unico giovane che mi ha davvero impressionato è stato Riccardo Gnata (portiere, suo compagno di squadra a Valdagno, ndr): ha 21 anni ed è stato protagonista di una stagione di altissimo livello, ha fatto cose strabilianti considerando soprattutto la sua età. Alberto Losi? Spiace che smetta perché assieme a Barozzi era il presente di questo sport, sicuramente una perdita per i giallorossi di Lodi».

«LA A1 E' STIMOLANTE»
Nato a San Sadurnì d’Anoia, in Catalogna, Pedro Gil ha giocato in tutti e tre i campionati più importanti del mondo: in Spagna con Noia, Tenerife e Reus, in Portogallo con Infante de Sagres e Porto, in Italia appunto con il Valdagno: «Questa stagione per me è stata bellissima, forse una delle più belle in assoluto a livello personale e di squadra - continua l’attaccante, 112 gol in questa stagione fra Serie A1, Coppa Italia, Supercoppa ed Eurolega -. Il campionato italiano è molto stimolante perché come tipologia di gioco sta esattamente a metà fra quello spagnolo e quello portoghese: il primo è assolutamente tattico e il secondo invece è molto più libero da vincoli. In Serie A1 c’è una buona dose di tattica mista alla giusta fantasia per far divertire il pubblico, e quindi anche noi che questo sport lo pratichiamo».

«IN ITALIA C'E' MOLTA PASSIONE»
Il fuoriclasse spagnolo, dopo un solo anno a Valdagno, ha deciso di prolungare la sua avventura nel Bel Paese per altre due stagioni, siglando un accordo con l’ambizioso Forte dei Marmi guidato da Roberto Crudeli. Assieme al connazionale Eric Torner verrà presentato alla stampa e ai tifosi domani: «Evidentemente mi sono trovato molto bene qui in Italia, altrimenti non mi sarei fermato. Le squadre sono forti, il livello è buono, ma qui mi piace soprattutto il calore dei tifosi, che sono competenti e vivono l’hockey in maniera passionale, cosa che negli altri Paesi ormai difficilmente accade. Lodi? È stato bellissimo venire con il Valdagno e trovare gli spalti pieni, ma anche la finale di Supercoppa che abbiamo giocato in Veneto è stata davvero un bello spettacolo».

Parole chiave: Serie A1, Mercato, Lodi,
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