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Nel futuro dell'hockey porte più grandi e pattino in linea?


Al Convegno internazionale che si è svolto a Roma domenica scorsa si è parlato di come rilanciare una disciplina che sta lentamente perdendo terreno e appeal. Sarà una commissione di studio a valutare le possibili innovazioni da introdurre nel regolamento.

Scritto da Redazione - Pubblicato il 15/06/2016 - 17:03 - Ultima modifica 01/07/2016 - 18:10

Sabatino Aracu al Convegno Internazionale di Roma.

"Se non vuole diventare un sport marginale anche nel mondo delle rotelle, l'hockey su pista deve trovare il modo di rinnovarsi senza perdere la propria identità". Sabatino Aracu, presidente delle Federazioni Italiana e Mondiale, non ci ha girato troppo intorno ed è andato subito al punto: fuori dalla sua sempre più ristretta cerchia di appassionati, l'hockey su pista non ha un futuro. "Ai World Roller Games di Nanchino nel 2017 -ha rincarato Aracu- l'hockey su pista ci sarà perchè lo vuole la Firs; ma se i cinesi avessero potuto scegliere, ne avrebbero senza dubbio fatto a meno."
"Sono passati 24 anni dalle Olimpiadi di Barcellona, quando l'hockey su pista, al culmine della sua diffusione, divenne sport olimpico dimostrativo -prosegue Aracu- Oggi appare in tutta evidenza quanto fu sbagliato non ascoltare Juan Antonio Samaranch. L'uomo che ebbe il merito di rendere l'hockey olimpico era un sostenitore dell'introduzione del pattino in linea, ma non venne ascoltato: fu un grave errore al quale è tempo di rimediare".
Il pattino in linea, è la tesi di Aracu, consentirebbe una più facile diffusione dell'hockey su pista, senza snaturarlo. L'ipotesi di cui si discuterà, infatti, non è la sostituzione del pattino tradizionale con quello in linea, ma l'eliminazione del divieto al suo utilizzo, sancita dall'articolo 1 delle regole del gioco. Si potrà giocare con entrambi i tipi di pattino. "L'hockey su pista -continua Aracu- ha sempre trovato buoan parte dei suoi atleti nel mondo del pattinaggio corso, ma da quando la corsa è passata al pattino in linea, questa connessione è venuta meno, causando una forte diminuzione dei praticanti. E' tempo di riallacciare questo legame".
La possibilità di giocare a hockey su pista con il pattino in linea non sarebbe una novità. Fino al 2008 l'uso del pattino in linea era consentito, tanto che il Canada vincse un mondiale femminile con il pattino in linea, mentre in Italia la Polisportiva Molinese (società di hockey in line di Molina di Quosa, in provincia di Pisa) vinse una coppa italia allievi nel 2006. Risultati che mettono anche in forte dubbio la convinzione, evidentemente basata sul sentimento più che sull'esperienza, che le prestazioni di un pattino tradizionale sono di molto superiori a quelle del pattino in linea nell'hockey su pista. Se fosse davvero così, gli estimatori del "quad" non avrebbero nulla da temere da una eventuale liberalizzazione del tipo di pattino.
Altro tema: le dimensioni delle porte. Anche qui Aracu è andato giù diretto: "Si segna poco, soprattutto nelle partite di cartello. Quando su 10 rigori si riesce a segnarne soltanto un paio è un evidente campanello di allarme perchè si va nella direzione contraria a quella che vuole il pubblico". Sembra di rivivere le due semifinali di Eurolega di Lisbona in cui il primo gol su azione s'è visto alla fine del primo tempo della seconda partita.
In effetti i numeri danno ragione ad Aracu. Nelle ultime tre stagioni, i campionati di Italia, Portogallo e Spagna hanno fatto registrare una riduzione delle reti segnate per partita. In Italia si è passati da 9.84 reti per partita del 2013/2014 a 7.58 del campionato appena concluso. Media che scende ulteriormente a 7.20 se si considerano solo i play off scudetto. E se si considera che il 16.17% delle reti è frutto di tiri diretti, i numeri delle reti segnate su azione è del tutto simile a quello della stagione 2008/2009, l'ultima prima dell'introduzione del nuovo regolamento che aveva inizialmente fatto impennare il numero dei gol. Di qui la proposta di valutare un'aumento della dimensione delle porte, magari ricorrendo a quelle dell'hockey su ghiaccio che sono 17 cm più alte e 13 cm più larghe.
Nella ventina di interventi che si sono succeduti domenica si è discusso di molte altre cose: comunicazione, organizzazione, sviluppo della disciplina nei paesi esistenti e in nuove realtà. Per chi fosse interessato, su FIRS TV ci sono tutti i video della conferenza (con audio in spagnolo). E' certo che le due proposte di Aracu relative a pattini e porte saranno quelle più dibattute nei prossimi mesi e, se diventeranno realtà, quelle destinate ad avere un maggiore impatto sull'hockey del futuro.

Parole chiave: FIRS, Aracu,
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