Il Montecchio Precalcino ha chiuso al sesto posto il campionato nazionale di serie A2, in netto miglioramento rispetto al decimo della stagione precedente ma mancando, ancora una volta e per un solo punto, la qualificazione ai playoff promozione. La salvezza è giunta anzitempo e senza particolare affanno centrando l'obiettivo minimo stagionale prefissato dalla società. Non è stata un'annata facile, com'era logico; il bilancio tutto sommato è positivo anche se c'è, inevitabilmente, il rammarico per quel potenziale che il team non è riuscito a concretizzare con l'accesso ai playoff.
«La squadra – sono le parole del dirigente Alberto Thiella - è stata cambiata per quattro dodicesimi con l'innesto dei bassanesi Vidale, Trento, Bordignon e Pilati e il gruppo, sulla carta molto valido, ha avuto la necessità di un certo tempo per amalgamarsi». «Nel ritorno le cose sono andate meglio - aggiunge - ma le prestazioni non sono state sempre costanti. La mancanza di esperienza è stato l'altro aspetto penalizzante: una squadra molto giovane, con un'età media di 22 anni, poco avvezza alla disciplina tattica, più arrembante che riflessiva».
Qualche problema di salute ha poi condizionato il reparto difensivo. Bene è andato Alberto Retis, che ha ricevuto i galloni da capitano e ha disputato la sua migliore stagione. Nicola Retis è tornato dall'Europeo infortunato e non ha quindi potuto dare il meglio. Clavello, bomber di razza, ha avuto un buon avvio; poi qualche acciacco lo ha frenato, ma in pista è sempre l'osservato speciale in virtù dei 44 centri della passata stagione. Si è riconfermato il miglior realizzatore del gruppo con 30 reti. I nuovi arrivati si sono ben comportati. Più che positivo l'apporto del tecnico Giorgio Carraro, uomo di sport dal grande cuore e temperamento.
«In campionato - prosegue Thiella - c'erano club blasonati che hanno fatto la storia dell'hockey come Vercelli e Modena. Altre che sono una costante in A1 e A2 come Scandiano, Correggio e Sandrigo. Per noi è stato un torneo vissuto comunque da protagonisti fino all'ultimo; a un certo punto vedevamo non solo la zona playoff, ma anche la vetta. La squadra si è ben comportata in tutte le piste e tanti avversari ne hanno riconosciuto i meriti, le capacità, il gioco e anche la simpatia. Positivo e fondamentale il primo anno di collaborazione col Bassano '54 senza il quale non avremmo disputato il campionato di A2».
N.V.